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Il Covid-19 circolava in Italia già dall’estate 2019?

Secondo uno studio dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, il coronavirus sarebbe già stato presente in Italia dall’estate del 2019. La scoperta è stata fatta analizzando campioni di plasma da 959 volontari sani prelevati durante uno screening per il tumore al polmone: in concomitanza con l’acuirsi della pandemia, i ricercatori dell’Istituto hanno ripreso quelle provette scoprendo la presenza di anticorpi specifici in 111 campioni.

Come ha dichiarato la dottoressa Gabriella Sozzi, ricercatrice dell’Istituto, “ciò dimostra che il virus circolasse sottotraccia già dopo l’estate, con un incremento poi della circolazione segnalata dall’aumento degli anticorpi dei volontari”.

Condotta con l’Università di Siena e pubblicata sul Tumori Journal a firma del Direttore Scientifico dell’Istituto Giovanni Apolone (Unexpected detection of SARS-CoV-2 antibodies in the prepandemic period in Italy, 11 novembre 2020), la scoperta apre un capitolo molto importante sugli anticorpi, poiché attraverso di essa risulta che “quelli dei volontari di ottobre erano attivi ed estremamente neutralizzanti, ovvero già in grado di uccidere il virus”.

“Gli anticorpi sono stati rinvenuti in 13 regioni: la metà dei 111 erano lombardi, poi del Veneto, dell’Emilia Romagna e del Piemonte, le stesse regioni che hanno avuto più casi di covid”, ha concluso la dottoressa Sozzi.

Questi dati confermano i sospetti della circolazione del virus in Italia ben prima della fine del febbraio. Come ricorda lo studio, “già da novembre 2019, molti medici di base hanno iniziato a segnalare la comparsa di gravi sintomi respiratori in persone anziane e fragili con bronchite bilaterale atipica, attribuita, in assenza di informazioni sul nuovo virus, a una forma aggressiva di influenza stagionale”.

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