Il mondo è un circo

Ormai non è più possibile metter giù una rassegna stampa senza prendere in considerazione il Clown Pepe / Honk Honk / Clown World meme, la nuova psy-op lanciata da /pol/ contro i media tradizionali che, al pari della trasformazione dell’OK Gesture in “simbolo del suprematismo bianco” (l’ultima vittima eccellente è Stephen Fry, messo alla gogna per aver fatto il gesto su Twitter in una campagna a favore di una associazione caritatevole per la ricerca sulle malattie mentali), ora vuole strumentalizzare le paranoie pseudo-progressiste del mainstream per riprendersi anche l’arcobaleno.

Esistono tuttavia significati più profondi legati a questo meme e più in generale alla cosiddetta honkpill:  segnalo due video, il primo dei quali pone la questione in termini di nichilismo attivo, il secondo di identity politics.

Il Clown World pare l’unica chiave di lettura rimasta per un mondo che sta tramontando nella degenerazione e nel ridicolo: su Youtube, come dicevamo, è in breve diventata la reazione standard alle news riguardanti persone arrestate per aver chiamato un trans col pronome sbagliato, alle aggressioni razziste inventate di sana pianta, alle donne in sovrappeso che fanno lo sciopero sessuale in favore della libertà d’aborto, alle esaltazioni sinistroidi della censura e delle violazioni della privacy da parte di “compagnie private che fanno solo i propri interessi” eccetera….

Per certi versi questo è un forced meme, cioè è stato messo in circolazione in modo artefatto: che esso stia comunque prendendo piede in maniera sempre più convinta è il segno di una sua sottile aderenza allo spirito dei tempi. Per come la vedo io, è la fine di un paradigma che sembrava aver ottenuto la parola definitiva sul significato della storia: le famigerate magnifiche sorti e progressive, l’univoca interpretazione della vicenda umana come un destino di liberazione, inclusione, dissoluzione, mondializzazione e tecnocrazia. Invece il piano perfetto si è inceppato, si sono aperte nuove prospettive, nulla è stato ancora scritto: il nostro futuro non sarà gender fluid, non sarà un cesso unisex, non sarà la pedofilia legalizzata, il multiculturalismo, la tossicodipendenza di massa o la ginecocrazia. Sarà una rana con la parrucca arcobaleno.

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