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Il Presidente azero nel mirino di Teheran

Una scena dall’immenso potenziale simbolico si è svolta nel Nagorno-Karabakh: la coppia presidenziale azera, impegnata in un piccolo tour trionfale sul luogo dell’ultima battaglia, è rimasta per tutto il tempo alla portata di un cecchino iraniano.

Questo è il genere di cose che provoca un incidente diplomatico… Coincidenza o no, Teheran ha inasprito i toni, chiedendo l’immediato ritiro dei mercenari inviati dalla Turchia. Gli iraniani stanno giocando una partita che si estende fino a Washington. In passato l’ossessione anti-persiana dell’amministrazione Trump ha spinto spesso Teheran ad avvicinarsi a Baku, in particolare quando due anni fa è stato firmato il trattato sullo stato legale del Caspio.

Per il noto fenomeno dei vasi comunicanti, una vittoria di Biden, più predisposto a un accordo con l’Iran rispetto al Presidente attuale, potrebbe portare a un nuovo irrigidimento di Teheran nei confronti dell’Azerbaigian, l’alleanza col quale diventerebbe meno vantaggiosa. Sono forse questi i primi segnali di una scommessa dei persiani sull’arrivo di Joe alla Casa Bianca?

Da parte sua, anche Mosca ha leggermente alzato i toni. Per esempio, le inutili provocazioni azere contro le chiese armene hanno spinto Putin, durante una conversazione telefonica con Aliyev, a insistere in particolare sulla salvaguardia del patrimonio religioso. Il ritiro armeno, a livello simbolico, si annuncia come un potenziale disastro per l’immagine internazionale della Russia, che rischia di passare per “complice” in questa vicenda.

Dai commenti sui social si evince come le comunità cristiane della regione (Caucaso, Medio Oriente e Mediterraneo orientale), che tradizionalmente guardano a Mosca come a protettrice, siano amareggiate e deluse dal “tradimento” del Cremlino e dall’accomodamento col “Sultano”.

È interessante notare che ciò potrebbe spingere l’Armenia a servirsi addirittura di… soldati emiratini! Sappiamo infatti che insieme all’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti sono il grande avversario della Turchia in Medio Oriente, e che domenica scorsa il presidente armeno Sarkissian è stato invitato ad Abu Dhabi.

Sono stati i pasdaran a far trapelare le foto di Aliyev: possiamo quindi considerarlo come un messaggio da Teheran, o almeno dai suoi falchi.

Fonte: Dans le viseur (“Chroniques du Grand jeu”, 17 novembre 2020)

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