I Pelati furono un originalissimo gruppo sardo della seconda metà degli anni ’60 del secolo scorso che, in contrasto con la moda “capellona” dell’epoca, si rasarono a zero e incontrarono un discreto successo proponendo in italiano non solo le sonorità beat ormai già al tempo piuttosto diffuse nel Paese, ma anche generi d’oltreoceano ancora trascurati nel panorama nazionale (come il rhythm and blues, il garage rock e la surf music), addirittura giungendo a contaminarli con il folk sardo (senza dimenticare che gli esordi furono proprio in dialetto gallurese).
Qui di seguito la loro discografia completa, anche in veste di Colours, seconda versione dei Pelati a cui nel frattempo erano ricresciuti i capelli, e che atraverso la quale regalarono al pubblico italiano, tra le altre cose, una cover di Hush dei Deep Purple.
Un secondo gruppo sempre di quegli anni che si distinse per la rasatura a zero furono i Pelatones, dall’orientamento decisamente più politicizzato.
[ATTENZIONE: TUTTO CIO’ CHE SEGUE E’ STATO CREATO CON L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE A SCOPO SATIRICO, I PELATI SONO ESISTITI, I PELATONES NO]
Anche questa band ebbe vita breve ma lasciò una manciata di pezzi che oltre due decenni dopo avrebbero influenzato l’intera scena skinhead italiana. Qui di seguito tutti i loro 45 giri.
[A scanso di equivoci, questi sono rifacimenti in versione beat tramite l’intelligenza artificiale di pezzi oi! recenti, i cui testi sono stati talvolta modificati a causa della censura o per esigenze di trollaggio. Nel particolare, Nato per Odiare e Toni era uno skin sono degli ADL 122; Calci e Pugni -in due versioni perché mi piacevano entrambe- è un “classico” dei Dente Di Lupo; Fieri di essere calvi è una versione di White Skinhead degli Audacia, mentre Per un Domani è un pezzo del 2004 degli Hatred, introvabile su qualsiasi piattaforma video].