Il Primo Maggio nell’Impero Ottomano

«Nonostante l’indifferenza delle altre comunità, Abram Benaroya proclamò ufficialmente la formazione della Federazione Socialista dei Lavoratori di Salonicco alla metà di marzo 1909 impegnandosi a rafforzarne l’azione. Come primo passo, la Federazione pubblicò un documento intitolato Appello di maggio a tutti i lavoratori ottomani in cui veniva proposto un programma di riforme sociali e politiche. Questo fu seguito, il 6 giugno 1909, da un incontro a cui parteciparono circa cinquemila lavoratori di varie nazionalità provenienti da Salonicco, dalla Bulgaria e dall’Armenia che produsse un documento in cui veniva denunciata la restrittiva legislazione ottomana che negava, di fatto, il diritto di formare associazioni sindacali e di scioperare.

[…] Dopo aver raccolto denaro sufficiente, Benaroya pubblicò il 27 agosto 1909 il settimanale Amele Gazetesi (“La Gazzetta dei Lavoratori”), pubblicato in quattro lingue: turco, greco, bulgaro e ladino. Ma l’esperimento ebbe vita breve. Dopo il quarto numero, l’edizione turco-greca fu sospesa. Con il nono numero, per mancanza di fondi il giornale cessò le pubblicazioni. La Federazione continuò a pubblicare un settimanale in ladino per i suoi lettori ebrei, La Solidaridad Ouvradera (“La Solidarietà Operaia”).

Da quel momento, il nazionalismo operò in funzione centrifuga e la Federazione Socialista entrò in crisi. Nel novembre 1909 una parte consistente della componente bulgare ne uscì, probabilmente, per passare nel Partito dei Lavoratori Socialdemocratici Bulgari, il cui segretario, Vasil Glavinov, era stato per molto tempo un aspro critico della Federazione. Scossi da queste rivalità, i socialisti non furono in grado di organizzare alcuna manifestazione in occasione del Primo Maggio 1910.

Il Primo Maggio 1909 aveva fatto invece la comparsa sulla scena politica turca una associazione multietnica, il Centro Socialista, che si poneva come compito principale quello di educare i lavoratori di Costantinopoli. Il Centro servì in sostanza come contenitore rivolto a popolazione di origine non turca, principalmente socialisti bulgari ed ebrei di Salonicco e fin dall’inizio stabilì relazioni con l’Ufficio dell’Internazionale Socialista a Bruxelles.

[…] Nel 1912 i circoli dei lavoratori e le organizzazioni come la Federazione Benaroya di Salonicco sfruttarono questo momento favorevole [scil. dovuto alla necessità governativa di ampliare il fronte nazionale a sostegno della Prima guerra balcanica includendo kemalisti e socialisti] per riorganizzarsi e riprendere l’iniziativa politica. Avendo cambiato il nome in Gruppo per lo Studio delle Scienze sociali, il movimento socialdemocratico ora pensava di poter riavviare l’attività a Istanbul. Le varie associazioni di orientamento socialista si ritrovarono in piazza in occasione del Primo Maggio 1912 e tutte insieme si schierarono apertamente contro la prospettata guerra nei Balcani».

(George S. Harris, The origins of communism in Turkey, Hoover Institution Press, Stanford, 1967, pp. 17-20, 30; tr. it. “Primo Maggio 1909 e 1912. Inizi del movimento operaio nell’Impero Ottomano”, in Primo Maggio nella storia della classe operaia, Edizioni Lotta Comunista, Milano, 2005³, pp. 175-178).

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