Il Redpillatore dovrebbe scrivere Harmony per gli incel

Il Redpillatore ha un nuovo sito e nel congratularci con lui cogliamo l’occasione per segnalare ai lettori, nel caso se li fossero persi, alcuni sapidissimi racconti che egli ha voluto regalarci: a quanto pare nella vita del Nostro non ci sono solo i fenotipi e l’ipergamia, ma anche l’arte. Non posso fare a meno di apprezzare lo stile paratattico e icastico con cui ha imbastito questi cinici quadretti sulla nostra contemporaneità: se scrivesse un romanzo, vorrei essere il primo a leggerlo. È da tempo anzi che invoco la nascita di una qualche forma di arte popolare per i maschi soli, anche sotto la specie di Harmony per gli incel. In fondo, finché non si è dovuta calibrare sui gusti femminili, la cultura di massa ha prodotto autentici capolavori (pensiamo al cinema e alla letteratura “di consumo” tra gli anni ’50 e gli anni ’80 del XXI secolo): sono convinto che mani maschili potrebbero nobilitare la narrativa rosa più vieta e banale.

Per questo e altri motivi ho voluto creare delle copertine per i miei racconti preferiti del Repillatore: partirei da uno dei primi nei quali mi sono imbattuto, Il giorno in cui tutto divenne bello (risalente addirittura a novembre 2019), che descrive l’esperienza di un brutto al quale viene magicamente offerta la possibilità di vivere 24 ore da bello. Se fosse un Harmonycel, il titolo, seppur scontato, dovrebbe certamente essere Un giorno da Gigachad. Sì, so che il Redpillatore attribuisce il racconto a un fatidico “lettore anonimo” (in effetti ci sono sfumature e gergalismi, tipo l’espressione “dare a parlare”, che non appartengono al suo registro), ma credo che spetterebbe comunque a lui l’onere di trasfigurarlo in feuilleton.

Il secondo che vorrei segnalarvi è più recente, di ambientazione tipicamente estiva (l’estate è la stagione giusta per innamorarsi): Tommy Goes to Jesolo (16 agosto 2020). Narra la vita di un Chad tricolore che se la vive alla grandissima (la storia è corredata di particolari iperbolici tipici dello stile umile a cui accennavamo, come la scelta da parte di una giovane scandinava di farsi ingravidare nei bagni di una discoteca dal macho geneticamente superiore). Non vi spoilero il finale, anche se va detto che si tratta di un fantasmagorico ribaltamento di un archetipo che, da Gozzano a Il Sorpasso, è entrato nell’immaginario nazionale nella forma della sopravvivenza del “più atto”: a “ceder la coppa” della vita e della forza dovrebbero essere i brutti, non i belli (come il Poeta nei confronti del fratello o Roberto Mariani verso Bruno Cortona); qui è invece Chad a lasciarci la pelle, sullo sfondo dell’indimenticabile epitaffio vergato dal Redpillatore: “Un bello muore una volta sola, un brutto muore ogni giorno”. Ecco un altro titolone: I belli muoiono una volta sola.

Infine, rimando a un post ancora più recente, sempre di stile balneare (anche se ormai fuori stagione), ma più orientato alla rimembranza pura che alla narrativa d’occasione: Mare, Mare (3 settembre 2020), straziante resoconto delle estati inutili che un maschio sotto il 7 deve sperimentare nel corso della sua grama esistenza: “Le esperienze brutte dei belli [sono] più belle delle esperienze belle dei brutti”. E la quarta di copertina è già pronta per il nuovo capolavoro: La spiaggia dei cuori infranti.

Un plauso al Redpillatore per queste perle, con l’auspicio che possa donarcene altrettante in futuro.

One thought on “Il Redpillatore dovrebbe scrivere Harmony per gli incel

  1. Bellissimo questi racconti del Redpillatore. Bella l’idea delle copertine anche se quella di Tommy Goes to Jesolo mi sembra troppo diretta e macabra, io la farei meno esplicita.

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