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In Inghilterra assaltate le torri 5G “responsabili del coronavirus”

Un video su Twitter mostra una serie di testimonianze sui danni –veri o presunti– provocati a persone e animali dai ripetitori 5G: in esso compaiono cani e uccelli morti, nonché un misuratore di radiazioni che va in tilt mentre passa vicino alla “torre” di Bristol.

Sicuramente sono video di questo tipo, che circolano da mesi sul web e vengono condivisi da migliaia di persone, ad aver spinto alcuni cittadini di Birmingham a dare fuoco ai ripetitori installati nei loro quartieri.

La BBC riferisce che almeno tre torri 5G sono state assaltate nell’ultima settimana e che per spegnere gli incendi è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco. Il direttore del Servizio Sanitario Nazionale, Stephen Powis, durante il bollettino quotidiano di aggiornamento sul coronavirus (anche nel Regno Unito ha preso piede tale abitudine) ha dichiarato di provare “disgusto” all’idea che “certe persone possano sabotare infrastrutture di cui abbiamo assolutamente bisogno per affrontare l’emergenza”.

In Inghilterra il “panico” da 5G, alimentato anche dai tabloid scandalistici, ha generato ulteriori episodi spiacevoli, come aggressioni verbali agli addetti alla posa dei cavi in ​​fibra ottica per i ripetitori mentre lavoravano per strada.

Alcuni gruppi Facebook che incitano apertamente al vandalismo contro le torri 5G  sono stati fatti chiudere dalle stesse autorità inglesi per motivi di sicurezza nazionale, dal momento che tali tipi di infrastrutture sono considerate “critiche”, cioè strategiche ed essenziali specialmente nei momenti di crisi.

Il New York Times ha naturalmente accusato la propaganda russa di gettare cattiva luce sul 5G nei Paesi occidentali (Your 5G Phone Won’t Hurt You. But Russia Wants You to Think Otherwise, 12 maggio 2019), facendo riferimento a un servizio di RT sui rischi della nuova tecnologia per la salute delle persone.

In realtà anche a Hong Kong, durante le rivolte, i manifestanti hanno attaccato le torri, non per questioni “igieniche” ma in quanto convinti che verranno presto usate per potenziare la già draconiana sorveglianza cinese nei loro confronti.

La correlazione tra il 5G e potenziali danni alla salute non è stata finora dimostrata da alcuno studio scientifico; tuttavia un accademico americano, Martin Pall, docente di bioscienze molecolari presso la Washington State University, di recente ha dato credito all’ipotesi di una possibile associazione tra l’installazione di ripetitori 5G e la pandemia da coronavirus. Traduciamo il suo articolo più condiviso sull’argomento, Argument for a 5G – COVID-19 Epidemic Causation Mechanism (20 marzo 2020), solo per amor di completezza.

Martin Pall

Argument for a 5G – COVID-19 Epidemic Causation Mechanism
(20 marzo 2020)

Wuhan, la capitale dell’Hubei è stata scelta per essere la prima smart city e la prima “autostrada” del 5G in Cina. Wuhan è anche il centro dell’attuale pandemia di coronavirus. Il possibile collegamento tra questi due eventi è stato discusso per la prima volta in un articolo del 31 ottobre 2019 di un sito sui danni causati dal 5G all’uomo.

La questione non è se il 5G sia responsabile del virus, ma piuttosto se la radiazione del 5G, che agisce tramite l’attivazione dei VGCC (Voltage-gated calcium channels, “canali del calcio voltaggio-dipendenti”, gruppo di canali ionici sensibili nella membrana delle cellule eccitabili), potrebbe esacerbare la replicazione del virus o la diffusione o la mortalità della malattia.

Facciamo un passo indietro e torniamo all’introduzione del 5G a Wuhan per avere una prospettiva più ampia. Un articolo dell’Asia Times del 12 febbraio 2019 afferma che se alla fine del 2018 c’erano solo una trentina di ripetitori 5G a Wuhan, entro la fine del 2019 ne sarebbero stati installati circa 10.000 principalmente nei lampioni a LED per le strade.

Il primo lampione di questo tipo è stato installato il 14 maggio 2019, ma solo a ottobre dello stesso anno si è iniziato a impiantarli su scala industriale, il che ha portato a un ritmo furioso di installazioni delle torri negli ultimi 2 mesi del 2019. Ciò dimostra una correlazione [spuria] tra l’aumento dell’epidemia di coronavirus e il numero di antenne 5G: la prima smart city cinese è l’epicentro di una epidemia che si è aggravata solo nel momento in cui è aumentato vertiginosamente il numero di antenne 5G.

Questi fatti confermano il ruolo del 5G nell’esacerbazione dell’epidemia di coronavirus? Per rispondere a questa domanda, dobbiamo determinare se gli effetti a valle dell’attivazione dei VGCC aggravano la replicazione virale e gli effetti dell’infezione virale, in particolare quelli che determinano la diffusione del virus, nonché il meccanismo con cui questo coronavirus porta al decesso.

In accordo con questo studio, la replicazione dell’RNA virale è stimolata dallo stress ossidativo:

J Mol Biol. 2008 Nov 28;383(5):1081-96. Variable oligomerization modes in coronavirus non-structural protein 9. Ponnusamy R, Moll R, Weimar T, Mesters JR, Hilgenfeld R.

Altri aspetti della replicazione virale, inclusi quelli coinvolti nella diffusione del virus, sono stimolati da un aumento del calcio intracellulare [Ca2+]i, stress ossidativo, elevazione di NF-κB, infiammazione e apoptosi, ciascuno dei quali aggravato dall’esposizione a campi elettromagnetici. Il primo studio che segue mostra il ruolo importante detenuto dall’attivazione dei VGCC nella propagazione dell’infezione da coronavirus.

Virology. 2020 Jan 2;539:38-48. Porcine deltacoronavirus (PDCoV) modulates calcium influx to favor viral replication. Bai D, et al.

J Virol. 2011 May;85(9):4234-45. Distinct severe acute respiratory syndrome coronavirus-induced acute lung injury pathways in two different nonhuman primate species. Smits SL, et al.

Cell Calcium. 2018 Nov;75:30-41. NAADP-dependent Ca2+ signaling regulates Middle East respiratory syndrome-coronavirus pseudovirus translocation through the endolysosomal system. Gunaratne GS, et al.

Proteome Sci. 2011 Mar 8;9:11. Proteomic analysis of chicken embryonic trachea and kidney tissues after infection in ovo by avian infectious bronchitis coronavirus. Cao Z, et al.

Res Vet Sci. 2015 Jun;100:12-7. Serum biomarkers of oxidative stress in cats with feline infectious peritonitis. Tecles F, et al.

J Infect Dis. 2008 Mar 15;197(6):812-6. Glucose-6-phosphate dehydrogenase deficiency enhances human coronavirus infection. Wu YH et al.

J Virol. 1998 Jun;72(6):4918-24. Transmissible gastroenteritis coronavirus induces programmed cell death in infected cells through a caspase-dependent pathway. Eleouet JF, et al.

La principale causa di morte per questo coronavirus è la polmonite. La polmonite è aggravata da ciascuno di questi cinque effetti derivati dall’attivazione dei VGCC: calcio intracellulare eccessivo, stress ossidativo, elevazione di NF-κB (complesso proteico coinvolto in tutte le reazioni delle cellule agli stimoli) infiammazione e apoptosi. Il primo degli studi elencati di seguito mostra che gli inibitori dei canali del calcio, lo stesso tipo di farmaci che bloccano gli effetti dei campi elettromagnetici, sono utili nel trattamento della polmonite. Ciò prevede che i campi elettromagnetici, che agiscono tramite l’attivazione dei VGCC, produrranno polmonite sempre più grave e quindi le radiazioni 5G, così come altri tipi di campi elettromagnetici, potrebbero aumentare i decessi per polmonite.

Zheng et al. 2016 Preadmission Use of Calcium Channel Blockers and Outcomes After Hospitalization With Pneumonia: A Retrospective Propensity-Matched Cohort Study. Am J Ther. 2017 Jan/Feb;24(1):e30-e38.

Fang et al. 2017 Pneumolysin-Dependent Calpain Activation and Interleukin-1? Secretion in Macrophages Infected with Streptococcus pneumoniae. Infect Immun. 2017 Aug 18;85(9). pii: e00201-17.

Fettel et al. 2019 Sphingosine-1-phosphate (S1P) induces potent anti-inflammatory effects in vitro and in vivo by S1P receptor 4-mediated suppression of 5-lipoxygenase activity. FASEB J. 2019 Feb;33(2):1711-1726.

Liu and Shi. 2019 Calcium-activated chloride channel regulator 1 (CLCA1): More than a regulator of chloride transport and mucus production. World Allergy Organ J. 2019 Nov 29;12(11):100077.

Medicine (Baltimore). 2018 Nov;97(45):e13087. N-acetylcysteine improves oxidative stress and inflammatory response in patients with community acquired pneumonia: A randomized controlled trial. Zhang Q, et al.

Sci Rep. 2018 Oct 18;8(1):15393. Surfactant protein D attenuates acute lung and kidney injuries in pneumonia-induced sepsis through modulating apoptosis, inflammation and NF-kB signaling. Du J, et al.

Curr Neurovasc Res. 2020 Jan 28. MicroRNA (miR)-429 promotes inflammatory injury by targeting kruppel-like factor 4 (KLF4) in neonatal pneumonia. Zhang L, et al.

Life Sci. 2019 Jul 1;228:189-197. Long noncoding RNA SNHG16 targets miR-146a-5p/CCL5 to regulate LPS-induced WI-38 cell apoptosis and inflammation in acute pneumonia. Zhou Z, et al.

Perciò è alquanto probabile che le radiazioni 5G esacerbino notevolmente la diffusione del coronavirus e aumentino la mortalità delle infezioni da esso prodotte. La buona notizia è che quelli che vivono in aree senza radiazioni 5G e che evitano altri campi elettromagnetici ove possibile, probabilmente scamperanno a gran parte degli impatti di questa potenziale pandemia globale. È altamente probabile che una delle cose migliori che Wuhan possa fare per controllare l’epidemia in città sia quella di disattivare il sistema 5G.

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