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In Inghilterra c’è una “epidemia” di bambini trans

UK, un libro sfida l’ideologia transgender per i minori (boom negli ultimi anni): “non ha base scientifica, il cambio di sesso è un abuso di potere degli adulti con rischi gravi”
(Gog&Magog, 17 luglio 2017)

Medici e psicologi temono di essere marchiati come transfobici: si arriva a diagnosi errate su adolescenti, con danni fisici e psichici permanenti.

È in uscita in Inghilterra un libro a cura di due studiosi sul boom di ricorso al cambiamento di sesso fra i minori nel Regno Unito (specialmente fra le preadolescenti, di cui abbiamo già parlato in precedenti articoli).

Heather Brunskell-Evans e Michele Moore hanno raccolto nel volume i saggi di medici, psicologi, sociologi, educatori, genitori e transessuali che stanno cercando di tornare indietro (c.d. detransitioners). Tutti concordano sul fatto che il concetto stesso di “bambini/giovani trans” sia letteralmente inventato nei vari ambiti medici, sociali e politici.

Si tratta di attori e forze diverse che, però, hanno un interesse comune a far sì che questa idea sia invece creduta come fondata, anzi presa come assoluta verità (dietro lo spauracchio della transfobia, da usare verso ogni critica).

Così abbiamo tutte le Ong e agenzie specializzate nella propaganda della teoria dell’identità di genere, alle lobby e ai loro ampi finanziamenti per accedere alle scuole, gli editori di libri sul tema, persino il mondo dei vlogger su YouTube; poi ovviamente gli psicologi, l’industria farmaceutica, i programmi televisivi.

Gli autori non si limitano però all’indagine sulla “invenzione del transgenderismo”, esplorano anche i notevoli danni psicologici e fisici permanenti che vengono arrecati ai minori da questa vera e propria “ideologia trans”, che ora sta imperversando in Inghilterra.

Gli stessi due autori avevano scritto un libro sull’argomento l’anno scorso, che era stato accolto da furibonde polemiche. Si veda questa recensione da parte di una accademica: una stroncatura senza appello che arriva a contestarne la scientificità: nei commenti (fra cui uno della mamma di una 15enne che ha cambiato sesso) è la recensione però ad essere sua volta duramente contestata (alcuni mettono in dubbio che abbia effettivamente letto il testo). Altre recensioni di riviste specializzate (“Journal of Child Psychotherapy”, 2018) sono state invece ben più lusinghiere e avevano lodato il “coraggioso” lavoro.

In conclusione, il ricorso al cambiamento di genere per trattare clinicamente e in modo permanente una gamma di disturbi che andrebbero invece indagati a fondo e curati in modo meno invasivo è una vera e propria “isteria moderna”, ormai diventata una epidemia, che, una volta fatta passare per l’unica “verità”, permette di fare del male a ragazzi e ragazze vulnerabili.

Il tema sta raggiungendo il più ampio pubblico inglese da quando ci si è resi conto dell’incremento vertiginoso degli interventi di cambio sesso in Gran Bretagna, condotti nell’unica clinica autorizzata del paese (il famigerato Tavistock Centre). Delle “gole profonde” interne all’ospedale hanno rivelato ai giornali tutto lo scontento per la tendenza a non approfondire i problemi dei pazienti, e a impartire senza alcuna reale ponderazione una “terapia” di cambiamento fisico che può avere conseguenze gravissime su persone così giovani.

Il ministro alle Pari Opportunità aveva dichiarato, l’anno scorso, una indagine sull’aumento di ragazzine che chiedono di cambiare sesso, ma non se n’è saputo più nulla…

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