In Iran le telenovele non hanno funzionato

È ufficiale: il canale in lingua persiana Farsi 1, di proprietà di Rupert Murdoch e visibile (“illegalmente”, perché le paraboliche sono vietate) in Afghanistan, Iran e Tagikistan, ha chiuso i battenti alla fine del 2016. Nonostante la rete, di base a Dubai, fosse stata sin dalla nascita (2009) nel mirino delle autorità iraniane per propaganda contro la rivoluzione islamica (tanto che già una volta avevano tentato di sbarazzarsene), sembra che in realtà a causarne la prematura scomparsa siano stati i guai giudiziari e mediatici del magnate australiano, che evidentemente è in procinto di snellire il suo impero editoriale e mantenere un più basso profilo finché le acque non si siano calmate.

La programmazione di Farsi 1 era sostanzialmente composta da decine di telenovele di produzione turca, coreana, americana e sudamericana per un pubblico di lingua persiana (che peraltro doveva accontentarsi di un doppiaggio davvero poco professionale): per Teheran, lo strumento di una vera e propria “guerra culturale” volta alla sovversione dei valori della Repubblica Islamica. In effetti, la sequela di adulteri, drammi, divorzi, stupri, alcolismo, sesso adolescenziale, squartamenti, madri single, aborti e perversioni assortite, seppur ricoperte con la melassa del sentimentalismo, in pochi anni avrebbe fatto dell’islam in Iran quel che è riuscito a fare del cattolicesimo in Sud America. Un deserto, insomma.

Come riportava nel 2010 un’entusiasta cronista de “Il Foglio” (Murdoch ha invaso l’Iran),

«[…] Ora gli iraniani hanno a disposizione, in farsi e senza l’ingombro di fastidiosi sottotitoli, alcune fra le serie internazionali di maggior successo […].Non vi è antennista che non benedica sopra ogni cosa Farsi 1 e gli occhi scuri di Salvador. Fisico possente che si tuffa e riemerge (scarnamente coperto) dalle onde, capelli al vento e barba da cattivo ragazzo, Salvador è l’uomo del momento, il protagonista della telenovela colombiana cult Il corpo del desiderio, ribattezzata più modestamente per il pubblico iraniano “Seconda possibilità”. Signore e signorine pendono dalle sue labbra e si arricciano i capelli, alla Isabela, la pettinatura tutta boccoli e onde della protagonista femminile della serie. Salvador e Isabela sono motivo di discussione dall’estetista, ma anche nelle cene che si vogliono chic.
[…] Discernere fra il bene e il male non è un esercizio che, secondo la Repubblica islamica, compete al pubblico televisivo, ed è facilmente intuibile che Salvador non abbia suscitato reazioni altrettanto riverenti nelle autorità iraniane. Maryam Ardabili, consigliere per le Politiche femminili della provincia di Ardabil, si è schierata a nome “delle donne offese” dal canale satellitare più popolare d’Iran: “Non c’è alcun dubbio che Farsi 1 sia un’arma nella guerra culturale” mossa contro la Repubblica islamica. “Il suo obiettivo – rincara un gruppo di deputati conservatori – è distruggere la castità e la moralità delle famiglie incoraggiando gli iraniani ad avere rapporti sessuali e bere alcol”, una strategia tipica dei Servizi stranieri intenzionati a preparare il terreno a una rivoluzione di velluto».

D’accordo, su Isabela e Salvador ognuno può avere la sua opinione (io penso che rincretiniscano letteralmente le donne, ma lasciamo perdere): tuttavia credo che andrebbe approfondito un “dettaglio” sul quale i vari articoli favorevoli a Farsi 1 (vedi, per esempio, questo del famigerato “Cato Institute”) evitano di soffermarsi, ovvero la presenza di annunci erotici sul canale. Personalmente mi sono imbattuto in essi nel “lontano” 2015 a un’ora neanche troppo tarda (quella che di solito impiego proprio per ripassare le lingue che conosco sui canali satellitari) e il fatto mi è parso talmente insolito che ho voluto testimoniarlo con qualche foto allo schermo!

Nulla di eccessivo sia chiaro: l’allocco di turno viene invitato a chiamare numeri col prefisso tunisino o delle Antille Olandesi per parlare dal vivo con una delle bellissime ragazze nelle foto. Che vuoi che sia, solo un po’ di divertimento anche per i signori uomini, quasi che la linea erotica fosse il pendant maschile degli sceneggiati per casalinghe disperate…

Col senno di poi, sono sempre più convinto che una nazione abbia tutto il diritto di difendersi da questa merda. Anche se per il momento più che l’Ayatollah pare sia intervenuto direttamente Allah.

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