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Intervista alla musa falangista Isabel Medina: “Finirò in galera per le mie idee”

Isabel Medina, la joven antisemita del homenaje a la División Azul: “Soy fascista y socialista”
(El Español, 17 febbraio 2021)

“È nostro dovere supremo combattere per la Spagna e per un’Europa ormai debole e messa in liquidazione dal nemico, il nemico che sarà sempre lo stesso, anche se con maschere diverse: l’ebreo. Perché nulla è più certo di questa affermazione: l’ebreo è il colpevole“.

Queste sono le parole che Isabel Medina Peralta, giovane leader della Sezione Femminile Nazionale della Falange recentemente risorta, ha pronunciato settimana scorsa al cimitero dell’Almudena, dove i neofascisti hanno reso omaggio ai caduti della División Azul nella battaglia di Krasnyj Bor. Sebbene si stesse rivolgendo solo alle 300 persone radunate, l’eco della sua tirata antisemita ha risuonato in tutta la Spagna.

Le sue parole, che si sono diffuse a macchia d’olio sui social network, hanno provocato scandalo e unanime condanna dei gruppi ebraici: “Questa è il vero volto dell’estrema destra”; “I proclami antisemiti sono disgustosi e non possono aver luogo in una società democratica”; “La porteremo in tribunale”…

Medina Peralta ha 18 anni e studia Storia all’Università Complutense di Madrid. In una intervista con l’Español, lungi dal ritrattare, si è definita “orgogliosa” delle sue parole, dichiarandosi “fascista” e a favore di un “regime socialista”, e affermando che l’Europa è “sotto il controllo del sionismo”.

Sostiene che “l’ebreo è il colpevole”
Sono stata molto chiara nel mio discorso. Non dico mai “gli ebrei sono colpevoli”. Non commetterei mai l’atrocità e l’errore di attribuire un evento specifico a un intero popolo. Non mi sembra che un intero popolo abbia la capacità di influenzare il mondo o il panorama politico attuale.

Cosa intende?
Non mi riferisco al pover’uomo che va alla sinagoga a pregare, intendo il sistema monetario internazionale, il sistema di riserva federale, i leader e le organizzazioni sioniste che sovvenzionano e finanziano Black Lives Matter o il femminismo postmoderno. Intendo quelle persone che hanno una grande influenza sul mondo. In Germania, nell’era tra le due guerre, gli ebrei erano l’1% della popolazione ma avevano in mano il 99% del potere. Li considero colpevoli di molte delle ingiustizie nel mondo, come il capitalismo e l’usura.

Percepisce una “influenza giudaica” in Spagna?
No. Ora viviamo in un mondo globalizzato e le nazioni hanno perso la sovranità. Le nazioni non hanno potere su se stesse come un secolo fa. Non credo che i nostri politici o i nostri media siano venduti agli ebrei, ma so che sono sovvenzionati. Il sistema globalizzato è quello che è controllato dagli ebrei. Non è un problema solo della Spagna, dunque, ma di tutta l’Europa. La rituale riunione del Gruppo Bilderberg quest’anno si è tenuta in Spagna e non ha avuto eco perché non si vuole che certe cose si sappiano. La Spagna ha una grande influenza sul panorama sionista, ma io non sono complottista, non credo che tutto in Spagna sia nelle mani degli ebrei.

Lei è fascista
Sostegno un regime con radici profonde nazionali e grandi prospettive sociali. O, se preferisci, un regime socialista. Ci fu un equivoco quando i movimenti fascisti sorsero in Spagna nel 1931, poiché la stampa non sapeva come definire quel movimento nazionalsocialista allora lo battezzò “fascismo”. Mi considero ideologicamente nazionalsocialista, ma mi definisco “fascista” perché il mio riferimento in Spagna è Ramiro Ledesma Ramos, fondatore del JONS e del fascismo nazionale.

E nazista?
Non mi definirei mai “nazista”. Mi considero una nazionalsocialista e una fascista, ma per me un nazista è il rasato che appare nei film di Hollywood e basta. Non considero un nazista un nazionalsocialista.

Qual è la differenza?
Un nazionalsocialista conduce un diverso tipo di vita. In lui prevale l’eleganza, ascolta Wagner, non fa il teppista o il vandalo, ma lotta per le sue idee e le difende fermamente. Un nazionalsocialista non potrebbe mai definirsi nazista. La parola è stata decontestualizzata e usata per denigrare.

Si sente rappresentata da qualche partito politico?
Per niente

Cosa ne pensa di Vox? Una parte dei media lo definisce “fascista”.
(Ride) Prima di tutto, l’errore di collegare i movimenti fascisti con la destra o l’estrema destra è molto frequente. Il fascismo, sin dalla sua nascita, si è dissociato dalla destra. Ramiro diceva che “Preferirei morire mille volte per un proiettile marxista che di nausea per la destra”. Ciò conferma che non abbiamo alcun tipo di connessione con la destra o la sinistra. La destra è antisociale e usa la bandiera della Spagna per attirare il popolo e ingannare il vero patriota. E la sinistra, invece di lottare per il popolo, è distratta dalle lotte di genere. Gli uni sono antisociali e gli altri antipatriottici.

Chi sono i suoi riferimenti?
Nietzsche, Wagner ed Eraclito, che diceva che il fuoco è il principio della materia. Ho detto che nel mio discorso il fuoco è ciò che dà vita a tutte le cose. E la vita si sostiene grazie all’opposizione di due forze, quindi la guerra è da considerare come un episodio violento e ripudiabile, ma necessario per il mantenimento delle cose.

La guerra è necessaria?
Non parlo di guerra in senso fratricida, con mitragliatrici e trincee, ma di guerra personale. Per forgiare la personalità ci sarà sempre una guerra tra due binomi (sic).

La Procura di Madrid ha avviato un procedimento e sta già indagando su di lei per un presunto crimine d’odio. Hai paura delle possibili ripercussioni?
No, la paura è un pregiudizio borghese. Quello che dico è perché ci credo. Ovviamente, non credevo sarebbe diventato virale: di solito ricevo quattro critiche e quattro complimenti. Tuttavia, quando parlo, parlo veramente. Può sembrare una cosa buona o cattiva, ma ci credo e accetto le conseguenze. Non chiederò scusa perché credo davvero a quel che ho detto.

Saprà che la sua ideologia le sbarrerà molte porte nella vita
Mi farà finire in prigione.

Vedo che ci ha pensato
Sì.

Quali sono i suoi progetti?
Rimanere fedele alle mie idee, che è l’unica cosa che ho e che mantengo con onore. È l’unica cosa per cui vale la pena vivere in questo mondo, in questo secolo che ho vissuto. Rimarrò sempre fedele ai miei valori, ai pilastri che mi governano moralmente, non tradirò mai il mio pensiero. Senza le mie idee, non sarei nessuno. Se mi portano in prigione, la provvidenza lo avrà voluto.

E cosa farà in prigione?
Scriverò un libro.

Riguardo a cosa?
La mia ideologia.

Il fascismo.
Sì.

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