Dopo la sceneggiata isterica di Netanyahu contro Macron, reo di aver proposto un embargo contro Israele (“Vergogna! Noi combattiamo contro i selvaggi! Israele vincerà senza di voi, vergogna eterna!”), sembra che a Parigi sia giunta un’altra risposta indiretta da parte dello Stato ebraico: nella serata del 5 ottobre è stata colpita durante un attacco aereo israeliano una stazione di servizio di proprietà della TotalEnergies (colosso petrolifero francese) nella periferia meridionale di Beirut.
🇫🇷🇮🇱 A LOVER SCORNED: BIBI STRIKES FRENCH GAS SITES IN LEBANON AFTER RIFT WITH MACRON
A TotalEnergies gas station in the Dahyeh district of southern Beirut has been hit in one of the recent airstrikes. This comes amid escalating tensions between French President Macron and… pic.twitter.com/FQgY29wFes
— DD Geopolitics (@DD_Geopolitics) October 5, 2024
L’esplosione ha provocato un vasto incendio che ha reso necessario l’intervento urgente dei vigili del fuoco; non ci sono ancora dati sul numero di vittime causate dal raid. L’episodio giunge in un contesto di grande tensione tra i due Paesi: alcune testate francesi riportano le dichiarazioni di una fonte diplomatica che ha chiesto di rimanere anonima, la quale non esclude la possibilità che l’attacco non sia stato accidentale, affermando che “prendere di mira gli interessi economici francesi è una grave escalation che non può essere ignorata“.
L’appello francese all’embargo si affianca alla richiesta di un cessate il fuoco “immediato e duraturo” in Libano degli altri 88 membri dell’Organisation Internationale de la Francophonie (OIF), tra cui Canada, Belgio, Grecia e Svizzera.