Israele ha bloccato tutti i siti porno

Una notizia che mi era sfuggita: Tutti i siti porno in Israele saranno bloccati da una nuova legge che obbliga le persone ad acconsentire all’accesso (“Indipendent”, 31 ottobre 2016).

«Il comitato ministeriale israeliano per la legislazione ha approvato all’unanimità il disegno di legge, che costringe le compagnie internet del paese a censurare i siti Web per adulti per impostazione predefinita. I sostenitori della nuova legislazione affermano che è un modo per impedire ai giovani di accedere alla pornografia online. Secondo il disegno di legge, chiunque voglia usufruire di pornografia deve prima comunicarlo al proprio provider».

Gli oppositori hanno lamentato la violazione della privacy, ma poi il disegno è andato in porto con approvazione trasversale. Per uno di quei gustosi paradossi che concorrono a formare la Frage odierna, dobbiamo osservare che con tale provvedimenti gli ebrei bloccano una delle loro più fiorenti industrie. Alla presenza ebraica nel campo del porno abbiamo dedicato i due post seguenti, cercando di affrontare il tema con tutta la cautela e lo scetticismo possibili:

http://totalitarismo.altervista.org/ebrei-industria-pornografica/

http://totalitarismo.altervista.org/ebrei-industria-pornografica-2/

Chiaramente, è solo per provocazione se proponiamo un esperimento mentale: immaginare le reazioni qualora un’iniziativa del genere fosse stata assunta dagli Stati Uniti o da un qualsiasi Paese europeo. Chi crede che non sarebbe saltata fuori la storia dell’antisemitismo, deve rendersi conto che in realtà questa cosa è praticamente già accaduta, quando pochi mesi fa un editorialista cattolico del New York Times ha proposto un porn ban e ovviamente qualcuno ha subito collegato la proposta a una “paranoia della destra alternativa americana” sulla pornografia come frutto di un “complotto giudaico”, fino a risalire alle polemiche naziste contro il bolscevismo sessuale.

Non sappiamo se l’amministrazione Trump abbia intenzione di sollevare almeno il problema della diffusione del porno tra gli adolescenti americani, tuttavia se ciò dovesse accadere ne vedremo davvero delle belle, perché chiaramente, per la solita questione del doppio standard, sarà proibito rifarsi al “modello sionista” (così come accade per immigrazione, nazionalismo, guerra, difesa delle frontiere, etnocentrismo, incentivi alla natalità eccetera eccetera). Epperò anche Israele dovrebbe smettere di dare il “cattivo esempio” ai poveri goyim.

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