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Italian ex-votos: l’arte devozionale della nostra tradizione

I tradizionali ex voto con cui gli italiani per secoli hanno ringraziato Dio, Gesù, la Madonna o i Santi P.G.R. (Per Grazia Ricevuta) sono diventati negli ultimi anni oggetto di interesse dell’anglosfera, naturalmente per motivi legati a un certo “esotismo” (per così dire) che non per un risveglio religioso.

Devo ammettere tuttavia che è proprio grazie all’indiscreta attenzione internazionale verso questa particolare forma di espressione della fede cattolica che ho potuto scoprire dei quadretti devozionali degni di nota anche al di là dell’ispirazione che li contraddistingue, come manufatti intrinsecamente testimonianti una bellezza a sé stante.

Comprendo che un tale approccio potrebbe apparire scorretto, soprattutto se contribuisse a ridurre l’arte devozionale a un fenomeno di folklore; d’altro canto, l’italianità è un universo talmente generoso e vasto da poter assoldare a sé per vie traverse persino i rinnegati dell’onestà e della decenza (s’intende da una prospettiva intellettuale, ovviamente), che si sdilinquiscono nella maniera più ipocrita per una statuetta indigena, una Madonna dai tratti cinesi o qualche lugubre divinità femminile orientale. Che pure costoro comincio ad appagare il proprio bisogno di diversità e altro senza guardare verso orizzonti lontani che ormai non possono più permettersi nemmeno culturalmente.

Ecco dunque la mia “raccolta personale” tratta perlopiù da volumi e articoli di giornale (mentre per quanto riguarda quelli presi dal web, è stata regolarmente citata la fonte). La descrizione precede ogni opera.

Ex voto di un sopravvissuto al naufragio dell’Andrea Doria del 1956 (mentre viaggiava verso New York, il transatlantico italiano venne speronato dalla nave da una nave passeggeri svedese al largo di Nantucket):

Gesù salva due uomini caduti in un pozzo (senza datazione, ma XV secolo circa):

La Vergine Maria, Sant’Antonio da Padova e San Crispino (patrono dei calzolai) salvano un calzaturificio da un incendio (1662):

Ex voto di Pio VII per ringraziare la Madonna di averlo liberato dalla cattività napoleonica (1814):

Gatti arrabbiati, per miracolo della Madonna salva la signora Falchi dall’infezione dei graffi (Taormina, 5 gennaio 1910 [fonte]): 

La Vergine Maria e San Feliciano salvano il cantante lirico cesenate Paolo Soglia dal terremoto di Foligno (1832):

Due donne salvate da uno scontro tra una carrozza e un treno (nessuna datazione):

«Cesare di Michele Tocchini di anni 18. Inseguito dal di lui fratello con stile alla mano accorsa ancora rapidamente la sua cogniata moglie di quest’ultimo afferrando il povero ragazzo per i capelli e presa sul banco la coltella del pane principiò a dargli colpi spietati come se fosse un barbaro straniero. Il Med. cadde in terra, accorse tutta la gente, disarmò la barbara donna ed il ragazzo con 5 ferite pericolosissime fu portato allo spedale da dove dopo 45 giorni P.G.R. daMaria SS. di Montenero salvo, tutto seguito in Via del Giglio il dì 1 Agosto del anno milleottocentoquarantuno» (fonte):

Salvino Domenico Sanità alpina per felice ritorno dalla Russia – Don (1943):

La Vergine Maria salva due buoi da un’indigestione di erba (nessuna datazione):

Una guarigione dal cancro tramite radioterapia (Cesena, 1955):

Maria con Gesù bambino salva un soldato dallo scoppio del suo fucile (XIX secolo):

«[Nel 1880] a Sacco in Valgerola [SO] si organizzò una spedizione per una battuta di caccia all’oroso, composta dai fratelli Maresciall (soprannome di famiglia) provetti cacciatori e coraggiosi. Così nominati: Paolo Gambetta classe 1851; Pasquale Gambetta detto Militar classe 1853; Natale Gambetta detto Grupp classe 1855. […] I fratelli Gambetta riuscirono ad individuare l’orso. […] L’orso fu ferito con una fucilata dal Gambetta ma l’animale reso furioso caricò il Militar che a sua volta tirò il grilletto del suo fucile ma il colpo non partì. Subì quindi la carica dell’orso che lo morse ad un ginocchio e suo malgrado dovette essere trasportato dai pastori in paese, per curare la ferita. Rimasero solo in due e nel mezzo di queste sfortunate disgrazie rimasero titubanti sul da farsi. Ma la fibra del montanaro e il coraggio del cacciatore ebbero il sopravvento. La caccia continuò all’inseguimento dell’orso ferito. Per cinque ore seguirono le sue tracce in val Fraina nella Valsassina e riuscirono poi ad ucciderlo» (fonte):

Monache accoltellate dal sacrestano, per miracolo di Gesù suor Maria non perde la vita (22 marzo 1875):

Un uomo salvato da quattro tentativi di suicidio (1873):

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