[Lo scopo di questo post è puramente satirico e non intende mancare di rispetto a nessun essere umano in base alla sua religione, razza/specie oppure orientamento omosessuale]
Apprendiamo con tristezza e sgomento che il rapper Até Ingul è stato accusato di aver molestato e ucciso una capra, e di aver poi sbranato i resti del povero animale in un banchetto offerto alla comunità italiana di Cessobasso.
I razzisti stanno strumentalizzando il caso sia perché la comunità italiana di Cessobasso è composta perlopiù di ivomaligrebini (come se aver quasi conseguito la quinta elementare non sia un requisito sufficiente per avere la “pelle bianca” in questo Paese di m***a!), sia perché il nostro Ingul Até sarebbe nato da due cittadini dell’ex Alta Negrozia (oggi Babambabue).
Até però vuole fare il rapper, e non è giusto che un piccolo incidente di percorso rovini il suo sogno. Già pochi anni fa il nostro fratello aveva tentato di superare le selezioni di MasterVip senza successo, ovviamente ostacolato dal razzismo congenito di chi vive in questo Paese di m***a, e questo trauma lo aveva obbligato a consumare 10 tonnellate di hashish al giorno. Un altro “””crimine””” per una nazione di benpensanti dove se una persona dal colore NERO sfodera un coltello per sgozzare una capra subito ci si indigna e si giudica, come se noi “italioti” fossimo perfetti!
Ecco perché vogliamo ricordare due dei capolavori di Até, Ius Scusae (un pezzo di dura denuncia politica) e Mussolini in versione Canto degli Alpini (un tributo al suo mentore, Bello FiGo). Speriamo che il Nostro SuperItaliano esca presto di galera e possa rifarsi una carriera sfruttando la reputazione gangsta! Ingul Até sempre!
Non un grande risultato. Una buona parodia richiede un certo distacco dall’oggetto parodiato, ci vuole distanza olimpica, il privilegio di poter vedere il bruttume senza doverlo toccare ogni giorno, il divertito disgusto dell’aristocratico.
Ma il popolo che si aggira nella voragine e non può uscirne, il popolo che parodie può fare? Riso verde con rabbia.
Eh lo so, ci vorrebbe la distanza olimpica del piddino che vive in quartiere senza bruttume (inteso come negrume), ma chi può più permettersela, economicamente oltre che moralmente?