Riprendo le trasmissioni per una breaking news: Jeffrey Epstein si è suicidato. Alle sei e mezza di questa mattina il miliardario, accusato di aver messo in piedi un colossale giro di pedofilia per l’élite internazionale, è stato trovato impiccato nella sua cella nel Metropolitan Correctional Center, prigione di massima sicurezza a New York (descritta come “peggiore di Guantanamo” per il livello di sorveglianza di ogni singolo detenuto).
Anche Repubblica lo descrive come un “apparente suicidio” e cita un tweet della prezzemolina Alexandria Ocasio-Cortez (che almeno questa volta è nel giusto):
We need answers. Lots of them.https://t.co/4DMckiZnVB
— Alexandria Ocasio-Cortez (@AOC) August 10, 2019
In realtà molti altri politici, come Rudolph Giuliani o l’ex-ministro inglese David Lammy (i primi due che ho trovato nella mia timeline), chiedono di fare chiarezza: c’è persino chi suggerisce di istituire una commissione di inchiesta.
Negli ultimi giorni stavano trapelando ulteriori dettagli su questa orribile vicenda: una testimone chiave, Virginia Robert Giuffre, ha raccontato di essere stata costretta ad avere rapporti con alcuni dei personaggi nella “agenda” di Epstein (tra cui il principe Andrea, figlio della regina Elisabetta e il commentatore conservatore Alan Dershowitz). La testimone ha anche confermato di aver incontrato politici (spunta il nome di Al Gore) e anche celebrità (Heidi Klum e Naomi Campbell).
Tutti i “complottisti” avevano previsto un epilogo del genere, tuttavia anche l’economista Martin Armstrong, due settimane fa (in seguito a un “tentativo di suicido” da parte del miliardario, ritrovato nella sua cella in posizione fetale e con tre ferite al collo) si era maliziosamente chiesto quando Epstein sarebbe stato ritrovato senza vita.
Ad ogni modo con la morte di Epstein si conclude anche il processo, in quanto nessun altro era ancora finito nel registro degli indagati. Si conferma quindi la definizione di questo caso come “la madre di tutti i complotti”.