Secondo un documentario del 2012 prodotto dal misterioso gruppo 5ocietyX (ora “scomparso” da internet), il famigerato Jimmy Savile, volto noto della tv britannica coinvolto in oltre quattrocento casi di pedofilia e violenza sessuale (necrofilia inclusa), si considerava un occultista e un seguace di Aleister Crowley.
Il presentatore televisivo si era addirittura convinto di aver soggiogato attraverso la magia nera imprenditori televisivi, colleghi nello show business, personalità politiche e persino membri della famiglia reale. Solo così gli sarebbe stato consentito di abusare di bambini e disabili su scala industriale (almeno 450 vittime di età compresa tra gli 8 e i 47 anni), fino a praticare la necrofilia negli obitori degli ospedali visitati ufficialmente come “filantropo”.
Savile, deceduto nell’ottobre 2011 all’età di 84 anni, si sarebbe vantato di non avere alcun vincolo, di godere della libertà assoluta: “La cosa difficile nella vita è sopportare la massima libertà, si tratta della sfida più grande. Solo ora l’ho capito e posso dirvi che non ci sono molte persone al mondo capaci di godere di questa libertà assoluta”.
Il conduttore avrebbe alluso alla sua passione per l’occulto durante tutta la sua carriera, sfoggiando anche un emblema crowleyano come la stella a undici punte, simbolo del cosiddetto “ordine ermetico” Golden Dawn.
Secondo la testimonianza di una delle sue vittime, Savile avrebbe partecipato a un rituale satanico nel seminterrato dell’ospedale di Stoke Mandeville, durante il quale avrebbe picchiato e abusato di una bambina intonando con gli altri accoliti “Ave Satanas”.
Nella terza parte del suo magnum opus (Magick in Theory and Practice, 1930), Crowley consiglia di utilizzare come vittima sacrificale un “bambino di perfetta purezza e grande intelligenza”, affinché il rito abbia la massima “efficacia” dal punto di vista spirituale, affermando di aver praticato almeno 150 di questi sacrifici tra il 1912 e il 1928.