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Karl Lauterbach nuovo ministro della sanità tedesco: la pandemia non finirà mai?

Il nuovo cancelliere tedesco Olaf Scholz ha appena nominato come Ministro della Sanità l’epidemiologo socialdemocratico Karl Lauterbach: con questa scelta abbiamo la certezza ufficiale che la pandemia non finirà mai. Il senatore e docente universitario a Colonia è infatti uno di quei burocrati della peste che ha riscosso successo in veste di “falco”: per farvi intendere di chi stiamo parlando, ricordiamo che nemmeno un anno fa costui ha apertamente evocato la possibilità di applicare le misure restrittive anti-covid anche nel contrasto al cambiamento climatico.

Karl Lauterbach (SPD): il Covid sia la continuazione di Greta con altri mezzi

La Germania aveva appena iniziato la campagna di vaccinazione, che Lauterbach già ammoniva: non ci sarà mai un vaccino contro la CO2 (Eine Impfung gegen CO2 wird es allerdings niemals geben), auspicando di conseguenza “misure per affrontare il cambiamento climatico simili alle restrizioni alla libertà personale imposte per combattere la pandemia”.

Il nuovo Ministro della Sanità è da sempre uno dei principali esponenti europei del “Partito del Lockdown” ed anche, come prevedibile, un sostenitore accanito dell’obbligo vaccinale contro il covid. Tuttavia, pur possedendo un’aura da “specialista prestato alla politica”, non ha mai nascosto la volontà di adottare un approccio decisamente più militante che tecnico-scientifico alla sua materia.

Lauterbach, come notavamo, è assurto agli onori della cronaca nei mesi del covid, guadagnandosi centinaia di migliaia di seguaci sui social e concedendosi anche la partecipazione a sketch comici (in veste di se stesso). Chi lo conosce afferma che fra i tratti distintivi del suo carattere c’è una certa tendenza all’accentramento del processo decisionale (per usare un eufemismo): insomma, un cocktail di divismo covidiano, egocentrismo sinistroide, scientismo politicizzato e autoritarismo burocratico che promette il peggio per chi ancora si illude di un fantomatico “ritorno alla normalità”…

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