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La casa di Thomas Carlyle chiusa per razzismo

Casa Carlyle, storica dimora del noto letterato scozzese che da oltre un secolo è ambita meta turistica e punto di ritrovo dei grandi scrittori, da metà ottobre risulta “temporaneamente chiusa fino a nuovo ordine”.

I motivi non sono specificati ma sembra non abbiano a che fare con l’emergenza covid, dato che per tutti gli altri monumenti il National Trust (l’ente che gestisce buona parte del patrimonio britannico) ha già annunciato che verranno comunque riaperti a marzo. Come invece segnala lo Spectator, pare che la motivazione della chiusura sia legata alla lista, appena stilata dall’organizzazione stessa sulla scia delle proteste di Black Lives Matter (in estate giunte anche in Inghilterra), di un centinaio edifici storici che hanno “legami col colonialismo e la schiavitù”.

Tra questi, compare per l’appunto la Carlyle’s House, rimasta ininterrottamente aperta al pubblico fin dal 1895 ma che ora deve chiudere i battenti come neanche nei tempi di guerra.  Il settimanale conservatore rimanda a un imbarazzante podcast (Think a Likkle: Lineage of Thought) realizzato da una addetta del National Trust (tale Ellie Ikiebe, di origine nigeriana come rivendica lei stessa con orgoglio) che, pur ignorando totalmente la storia dell’edificio (nonché del suo inquilino), in compenso invita a pensare ai legami tra Carlyle e “il colonialismo, il suprematismo bianco, la morte di Breonna Taylor [afroamericana uccisa dalla polizia nel marzo scorso] e il movimento Black Lives Matter” e ricorda per esempio quando lo scrittore difese (assieme a Tennyson, Dickens e Ruskin) il governatore della Giamaica Edward John Eyre, che fece uccidere oltre 400 persone per sedare una insurrezione a Morant Bay.

Come nota ancora lo Spectator, “un ente di beneficenza che pubblica un pezzo così ostile da parte di una persona che sembra non sapere molto sull’argomento pare non sia adatto a prendersi cura di tale patrimonio”. Per i tempi che corrono, è già tanto che la casa di Carlryle non sia stata direttamente demolita. Ma non è assicurato che in futuro tale decisione non venga presa, considerando anche il silenzio della stampa inglese su questo gravissimo episodio.

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