China suggests Italy may be the birthplace of COVID-19 pandemic
(New York Post, 20 novembre 2020)
La Cina sta utilizzando uno studio dell’Istituto Nazionale dei Tumori sulla diffusione precoce e occulta del coronavirus in Italia per mettere in dubbio la convinzione che la pandemia sia partita dalla nazione asiatica.
I funzionari di Pechino stanno propagandando questo nuovo studio italiano che stabilirebbe che il contagio si sia diffuso nel Bel Paese già a settembre, tre mesi prima che il nuovo coronavirus emergesse a Wuhan.
La Cina precedentemente ha provato a rintracciare il primo focolaio in Spagna, per poi accusare l’esercito americano di aver portato il virus a Wuhan nell’ottobre dello scorso anno durante le “olimpiadi” militari.
Portavoce Ministero Esteri cinese: il coronavirus è un’arma biologica americana
Ora però la carta italiana è quella più rilanciata dai media: “Questo dimostra ancora una volta che rintracciare la fonte del virus è una complessa questione scientifica che dovrebbe essere lasciata agli scienziati”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese Lijian Zhao . “È una ricerca in progresso che potrebbe coinvolgere più paesi.”
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha ammesso che è possibile che il virus “circolasse silenziosamente altrove” prima di essere rilevato a Wuhan. Tuttavia, molti scienziati sono scettici sui risultati dello studio italiano e altri hanno osservato che comunque non escluderebbe un’origine cinese di questo coronavirus.
“Sappiamo che la Cina ha ritardato l’annuncio del suo focolaio, quindi non si sa quando è iniziato lì, e che Pechino intrattiene legami commerciali molto forti con il nord Italia”, ha dichiarato all’UK Times il dottor Giovanni Apolone dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano