La finanza sta uccidendo l’America profonda (Tucker Carlson)

“Se avete girato per l’America di recente, potreste aver notato che una gran parte del paese sembra essersi rinsecchita e morta. Fate un viaggio l’autostrada in Maine e contate le cartiere e le case abbandonate. Oppure dirigetevi lungo la strada 23 nel Michigan o in Ohio e osservate le fabbriche vuote circondate da filo spinato. Fuori dalle città sulle coste, scene come questa sono la regola. Concessionarie di automobili chiuse, accanto a ristoranti abbandonati, di fronte a negozi dell’usato e cliniche per tossici. Comunità dopo comunità vengono disseccate. Gusci vuoti, senza più nulla all’interno. Enormi aree degli Stati Uniti sono ridotte così ora. Che cosa è successo?

Un sacco di cose, alcune delle quali complicate e difficili da cambiare. Ma uno dei grandi vettori di questa disastro al rallentatore è il radicale mutamento nel modo di concepire l’economia americana da parte della classe dirigente. Durante l’ultima età dell’oro, 125 anni fa, quest’ultima poteva essere ostentatamente ricca, ma era ancora riconoscibilmente americana. I tycoon accumulavano fortune, ma sentivano anche di avere qualche obbligo morale nei confronti del paese che li circondava. Il magnate dell’acciaio Andrew Carnegie impiantò famose biblioteche pubbliche in tutto il paese, a vantaggio dei poveri. John D. Rockefeller e molti altri cosiddetti robber barons destinarono enormi porzioni della loro ricchezza al miglioramento della nazione. Nel gennaio del 1914, Henry Ford più che raddoppiò il salario medio dei suoi operai, fino a cinque dollari per un giorno di otto ore. Ford non era tenuto a farlo, ma la sua azienda stava prosperando e lui si sentì di doverlo fare. Alcuni storici ritengono che la classe media americana sia nata proprio con quella decisione. Comunque sia, è quasi impossibile che oggi una grande azienda faccia mai qualcosa del genere. L’approccio è troppo diverso: il vostro medio guru della finanza considera i lavoratori solo come un costo, da ridurre o eliminare. I fondi di borsa non stanno costruendo molte biblioteche pubbliche al giorno d’oggi.

Il modello cui ora ci si ispira è di una spietata efficienza economica: comprare una società in difficoltà, esternalizzare i posti di lavoro, liquidare quel che c’è di valore, licenziare i dipendenti e, infine, scaricare ciò che rimane al miglior offerente, spesso in Asia. È successo ovunque nel nostro paese. Ciò ha reso un piccolo numero di persone straordinariamente ricche. Uno di loro è un gestore di hedge fund con sede a New York, di nome Paul Singer, che secondo Forbes ha accumulato una fortuna personale di oltre 3 miliardi di dollari. Singer ha fatto un sacco di soldi acquistando debito sovrano da nazioni finanziariamente in difficoltà, di solito con un enorme sconto. Una volta che la loro economia riguadagna una certa stabilità, Singer bombarda quei governi con azioni legali, fino a quando non ha recuperato i suoi soldi con gli interessi. La pratica si chiama “capitalismo avvoltoio” — che si nutre cioè della carcassa di una nazione morente. In un certo senso, non è così diverso da quello che Singer e la sua azienda, il Fondo Elliott, hanno fatto in questo paese. Negli ultimi due decenni, Elliott ha fatto miliardi comprando grandi partecipazioni in aziende americane, licenziando lavoratori, facendo salire i prezzi delle azioni a breve termine e, in alcuni casi, incassando gli aiuti di salvataggi governativi. Bloomberg News ha descritto Singer come “l’investitore più temuto del mondo”, il che dice molto. Nessuno fa anche solo finta che le tattiche di Paul Singer portino vantaggio ad alcuno, se non a Paul Singer stesso e il suo fondo.

Si consideri il caso di Delphi Automotive, produttrice di componenti per auto. Durante l’ultima crisi finanziaria, è stata comprata da un consorzio di hedge fund, tra cui il Fondo Elliott. Con Singer e gli altri fondi al timone, l’azienda ha incassato miliardi di dollari in salvataggi governativi. Il commissario per il settore auto nominato da Obama ha paragonato le loro mosse a quelle di una estorsione: una volta ottenuti gli aiuti pubblici, i fondi hanno spostato la maggior parte dei posti di lavoro di Delphi all’estero, e poi hanno proceduto o a tagliare completamente le pensioni dei pensionati o a scaricarne il costo sui contribuenti. Con la diminuita esposizione finanziaria in patria e lo spostamento della produzione all’estero, le azioni di Delphi sono salite vertiginosamente. Secondo il giornalista investigativo Greg Palast, dei 29 impianti Delphi operanti in Usa all’ingresso dei fondi, solo 4 erano ancora in funzione nel 2012. Decine di migliaia di impiegati sindacalizzati hanno perso il lavoro. L’hedge fund di Paul Singer ha incassato oltre un miliardo di dollari.

Alcuni paesi, tra cui il Regno Unito, hanno vietato questo tipo di pratiche, che non hanno più alcun legame con il capitalismo che ci era stato insegnato a scuola. Questo nuovo capitalismo non crea nulla, distrugge intere città, e non potrebbe essere più ripugnante o distruttivo. Allora perché è ancora consentito in questo paese? Perché persone come Paul Singer hanno un’influenza enorme sul nostro processo politico. Singer stesso è stato il secondo più grande donatore del Partito Repubblicano nel 2016. Ha dato milioni a un super comitato che sostiene i senatori repubblicani. Potreste non aver mai sentito parlare di Paul Singer. Ma negli ambienti di Washington è come una rockstar. Questo può essere il motivo per cui quasi certamente sta pagando un’aliquota d’imposta effettiva più bassa di quanto paga un qualsiasi vigile del fuoco. E non chiedetevi ancora se, per caso, il sistema non sia truccato…

Stasera voglio dirvi qualcosa in più su come Paul Singer conduce i propri affari. La storia ha inizio in una piccola città chiamata Sidney (Nebraska), 6.282 abitanti. A due ore da Denver, Sidney è la sede storica della società di rivendita di articoli sportivi e da escursionismo Cabela’s.

Nell’ottobre 2015, il fondo speculativo di Singer ha rivelato di avere una partecipazione dell’11% in Cabela e si è messo in moto per spingere il CdA a vendere l’azienda. Il management di Cabela, temendo un lungo e costoso contenzioso con Singer, ha annunciato che avrebbe cercato un acquirente. A quel tempo, l’azienda era in buona salute: stava registrando quasi 2 miliardi di dollari all’anno in profitti lordi, su 4 miliardi di dollari di entrate. Non c’era alcuna necessità immediata di vendere. Ma lo hanno fatto comunque: un anno dopo l’ingresso di Singer, la società Bass Pro Shops ha annunciato l’acquisto di Cabela’s. Il prezzo delle azioni è così schizzato verso l’alto. Tempo una settimana, e Singer è passato all’incasso, vendendo le sue quote. Aveva comprato le azioni quando erano a 38 dollari e le ha rivendute per 63 dollari. Il suo fondo ha ottenuto almeno 90 milioni di dollari, e probabilmente di più.

Ma in Nebraska la storia è stata molto diversa. I residenti di Sidney non si sono affatto arricchiti, al contrario: la loro comunità è stata distrutta, con la perdita di quasi 2.000 posti di lavoro. È cominciata una straziante sequenza che ci è ormai familiare: la gente ha iniziato a lasciare la cittadina, i valori degli immobili sono crollati, e ad un certo punto gli abitanti rimasti non hanno più avuto le forze finanziarie nemmeno per andarsene, trovandosi intrappolati. Una fra le ultime piccole città in America rimasta fiorente è andata in crisi. Di recente abbiamo mandato due nostri giornalisti a Sidney, a vedere da vicino i resti del disastro. Hanno parlato con più di una dozzina di ex dipendenti di Cabela. Quasi tutti si sono rifiutati di essere videoregistrati, timorosi di vendette legali da parte del famigerato Paul Singer. Ma a telecamere spente, ci hanno dato un quadro diverso…”

(Tucker Carlson, Fox News, 3 dicembre 2019; tr. it. Gog&Magog)

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