La fonte di Trump sui presunti brogli sarebbe solo Breitbart?

A partire dal 7 novembre, Donald Trump ha iniziato a linkare direttamente sul suo profilo Twitter articoli di Breitbart (praticamente l’agenzia di notizie di Steve Bannon) riguardo alla questione dei brogli. Segnaliamo quelli twettati finora, osservando con sconforto che se questa è davvero l’unica fonte a cui può rifarsi il Presidente ancora in carica, allora si tratta decisamente di poca cosa (ciò ovviamente non esclude la possibilità che un riconteggio gli conferisca comunque la vittoria).

Il primo pezzo parla di un glitch nel software utilizzato per le macchine elettorali in alcune contee della Georgia e del Michigan ed è stato così commentato da Trump: “Queste ‘elezioni’ sono state un disastro totale!” (Georgia Counties Using Same Software as Michigan Counties Also Encounter ‘Glitch’, Breitbart, 7 nov.).

 

Due contee della Georgia (Spalding e Morgan) utilizzano lo stesso software per il voto elettronico che ha registrato “problemi tecnici” durante le elezioni anche in una contea del Michigan.
Marcia Ridley, supervisore delle elezioni presso il Consiglio elettorale della contea di Spalding, ha affermato che un aggiornamento sulle macchine elettorali installato la notte precedente le elezioni ha causato l’interruzione del voto nelle due contee. “Cose di questo tipo generalmente non accadono. Non ho mai visto fare aggiornamento il giorno prima del voto”.
Secondo la Detroit Free Press, le contee della Georgia hanno utilizzato un software della Dominion Voting Systems, lo stesso scelto nella maggior parte delle contee del Michigan, come quella di Antrim. Qui un un problema tecnico ha fatto sì che migliaia di voti repubblicani siano stati registrati come democratici, secondo la presidente del Partito Repubblicano del Michigan Laura Cox, che ha aggiunto che altre 47 contee dello Stato hanno utilizzato lo stesso software “colpevole” dell’erronea attribuzione.
Il problema tecnico, che “ha causato un errore di calcolo dei voti”, ha effettivamente causato il sorpasso a favore di Joe Biden nella contea, che successivamente, dopo la correzione, è tornata a Trump.
Venerdì, un repubblicano della contea di Oakland (Michigan) che credeva di esser stato sconfitto, ha scoperto di esser stato rieletto sempre dopo la correzione di un glitch del sistema.
Per quanto concerne la Georgia, lo Stato ha utilizzato il sistema Dominion, così come KnowInk, software che serve a registrare gli elettori, in ogni contea per la prima volta quest’anno.

L’8 novembre Trump rilancia con un secondo pezzo dedicato ad altri errori verificatisi sempre in Georgia, nella contea di Fulton (Investigators Dispatched After Fulton County Discovers ‘Issue’ with Ballot Reporting (8 nov.)

Una squadra di ispettori è stata inviata a Fulton (Georgia) dopo la scoperta di un “problema” nello scrutinio dei voti in uno dei seggi decisivo per il vantaggio di Biden.
Il Segretario di Stato della Georgia Brad Raffensperger (repubblicano) non ha rivelato la natura del problema, ma ha comunque annunciato una ispezione nella State Farm Arena, contea di Fulton, per “garantire la regolarità del voto e proteggere tutti i voti legali”.

“La contea di Fulton ha scoperto un problema riguardante la registrazione dei voti lavoro venerdì e i funzionari si trovano già presso la State Farm Arena per ripetere lo scrutinio”, ha dichiarato Raffensperger. “Il Segretario di Stato è in contatto con il seggio, ha inviato altri ispettori e anche il Vice Segretario di Stato a supervisionare il processo per assicurarsi la regolarità del voto e proteggere tutti i voti legali. Sono presenti anche osservatori di entrambi i partiti”.
Secondo il giornalista Brendan Keefe, la questione potrebbe influenzare in modo significativo il vantaggio di Biden in Georgia.
L’ufficio stampa della contea di Fulton fa sapere che “alcune schede non sono state acquisite” nella votazione di venerdì sera e “un numero inferiore di schede non è stato scrutinato”.
“Solo per scrupolo tutte le schede elettorali contestate, provenienti dai militari e via posta scansionate venerdì 6 novembre saranno riesaminate questa sera”, riporta la dichiarazione. “Il caricamento effettuato la scorsa notte verrà annullato e sostituito con il nuovo scrutinio di stasera”
Il responsabile elettorale della contea di Fulton, Richard Barron, ha parlato di un mancato trasferimento dei file a un server, che ha reso necessaria una seconda elaborazione di alcune schede, sostenendo che il nuovo scrutinio è già stato completato.
Il team di Barron ha riesaminato 342 schede elettorali, scoprendo che in precedenza alcuni file non erano stati trasferiti su un server e che erano rimaste ancora schede da scansionare. Il responsabile non ha saputo dire se il problema fosse riconducibile al software oppure a qualcosa di più “materiale”.
Joe Biden ha circa 7.200 voti di vantaggio su Trump in Georgia, un margine ristretto che ha spinto Raffensperger a dichiarare la necessità di un riconteggio in tutto lo Stato.

Il 10 novembre Trump riposta lo stesso articolo di cui sopra, per poi twittarne quattro di seguito.

Nel primo (David Perdue, Kelly Loeffler Call on Georgia Secretary of State to Resign over Election Management, 9 nov.) è riportata la notizia che due senatori repubblicani della Georgia avrebbero chiesto le dimissioni del Segretario di Stato (anch’egli repubblicano, lo stesso che ha fatto partire l’inchiesta) per non aver assicurato il controllo sulla regolarità del processo elettorale: “Crediamo che quando uno abbia fallito debba farsi da parte, anche se è del nostro partito”.

Nel secondo post (Republican-Led Michigan Legislature to Hold Hearings on Election Fraud Claims, 7 nov.) si segnala la decisione del governo repubblicano del Michigan di aprire una commissione d’inchiesta per appurare se ci siano stati brogli.

“Ogni singolo voto legale deve essere conteggiato, indipendentemente da chi lo ha espresso o per chi ha votato”, ha dichiarato il presidente della Michigan House Lee Chatfield (repubblicano).
[…] Il senatore repubblicano Ed McBroom ha aggiunto: “Un candidato sembra essere disposto a versare benzina su ogni dubbio sull’integrità del sistema mentre l’altro sembra disinteressarsi di alcune testimonianze molto preoccupanti. Dobbiamo permettere al sistema di risolvere questi problemi. Ci vorrà tempo, verrano coinvolti avvocati e il tutto darà vita a lunghe discussioni: ma è giusto, ed è un metodo che ha sempre funzionato nelle elezioni contestate.
[…] Il presidente del Partito repubblicano del Michigan, Laura Cox, ha invece affermato che: “Le irregolarità segnalate sono incredibilmente preoccupanti, soprattutto considerando i pochi vochi di distanza tra i due candidati in Michigan. A questo punto, non è chiaro se questi problemi siano stati deliberati o causati da incompetenza, ma il fatto che si siano verificati crea grande apprensione e il Partito Repubblicano del Michigan farà di tutto per far luce sull’accaduto”.

L’articolo di Breitbart ricorda anche che un funzionario (County Commissioner) della Contea di Oakland (sempre Michigan) è stato rieletto dopo che un nuovo conteggio ha stabilito che, a causa del solito glitch, non gli fossero stati attribuiti 1100 voti.

Il terzo articolo (twittato due volte) annuncia l’autorizzazione da parte del procuratore generale William Barr d’una inchiesta sulle irregolarità del voto (Attorney General William Barr Authorizes DOJ to Look into Voting Irregularities, 9 nov.).

Il procuratore generale William Barr in una nota pubblicata lunedì ha autorizzato il Dipartimento di Giustizia a esaminare le irregolarità di voto nelle elezioni presidenziali del 2020.
L’autorizzazione è stata firmata da Barr e inviata agli assistenti procuratori generali della divisione penale del Dipartimento di Giustizia, della divisione dei diritti civili, della divisione della sicurezza nazionale e al direttore dell’FBI, Christopher Wray.
“Ora che il voto è concluso, è indispensabile che il popolo americano abbia la certezza che le elezioni riflettano perfettamente la sua volontà”, si legge nella nota.
L’annuncio di Barr arriva dopo che il gruppo repubblicano della Camera aveva esortato il Dipartimento di Giustizia a esaminare le accuse di irregolarità di voto in diversi Stati chiave.
[…] Barr ha affermato che, sebbene spetti agli Stati controllare la regolarità del voto, il Dipartimento di Giustizia ha “l’obbligo di garantire che le elezioni federali siano condotte in modo tale che il popolo americano possa avere piena fiducia nel processo elettorale e nel governo”.
Inoltre ha aggiunto che mentre “la maggior parte delle accuse” di presunte irregolarità sono di una portata tale da non influire sul risultato di un’elezione, tuttavia “non sempre è così”.
Ha anche affermato che in questo caso la possibilità di azione da parte del Dipartimento di Giustizia è ridotta al minimo, dato che la votazione si è già conclusa, ma di aver comunque autorizzato indagini sull’irregolarità nel voto ed errori nella registrazione: “Dato che le votazioni nelle nostre attuali elezioni si sono concluse, vi autorizzo a portare avanti accuse sostanziali di irregolarità prima della certificazione delle elezioni nelle vostre giurisdizioni, come ho già fatto in casi specifici”.
[…] La dichiarazione specifica anche che l’autorizzazione a procedere non deve lasciar intendere che il Dipartimento di Giustizia implichi che le irregolarità di voto abbiano avuto un impatto sul risultato delle elezioni, poiché essa serve solo a consolidare la fiducia degli americani nel sistema elettorale.

Il quarto è infine un retweet diretto da Breitbart, che riporta un virgolettato di Ken Starr, grand commis repubblicano che ha definito la proroga della validità dei voti per posta in Pennsylvania una “farsa costituzionale” (Ken Starr: Pennsylvania Mail-in Ballot Extension a ‘Constitutional Travesty’, 9 nov.), accusando il governatore democratico Tom Wolf di aver fatto prolungare i tempi di tre giorni abusando prima dello statuto di Commonwealth, e poi ricorrendo direttamente alla Corte Suprema che gli ha dato ragione contro i repubblicani.

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