La guerra è finita. La Siria ha bisogno di voi

Il “Movimento Identitario” (Identitäre Bewegung) tedesco sta tappezzando Berlino di manifesti che invitano gli immigrati siriani a tornare nel loro Paese perché Der Krieg ist vorbei. Syrien braucht Dich (“La guerra è finita. La Siria ha bisogno di voi”).

Su loro sito ufficiale, accompagnano l’iniziativa con questo messaggio:

“In Siria l’ultimo bastione dello Stato Islamico è caduto […]. Con la vittoria militare sulle orde terroristiche, è giunto il tempo della ricostruzione. […] Una politica di riemigrazione [Remigration] deve offrire incentivi per facilitare il ritorno a casa di queste persone”.

Dall’inizio della guerra civile, quasi un milione di siriani sono stati accolti in Germania (e metà delle richieste d’asilo respinte, cosa che però non comporta l’espulsione immediata). La Merkel ha tentato segretamente di promuovere un programma di rimpatrio attraverso incentivi economici, che tuttavia ha riguardato solo 500 immigrati. L’ipocrisia è dunque dappertutto. Tuttavia, al di là della politica spicciola, la questione è di più ampia portata storica: il motivo per cui Assad è rimasto al suo posto contro tutto e tutti ha molto a che fare col dissanguamento della “resistenza” siriana, che ha naturalmente spinto i “ribelli” a salvare la pelle piuttosto che morire per la propria santissima causa (fosse anche la simpatia per il fondamentalismo religioso o i finanziamenti stranieri). Come si dice, “l’occasione fa l’uomo ladro”: lo stesso potere grigio che ha fomentato la guerra civile per destabilizzare il Medio Oriente attraverso le faglie etnico-religiose e con esso l’Europa per mezzo dell’immigrazione, non hanno fatto i conti con l’istinto di sopravvivenza della specie. Da una parte si applaudivano i ribelli che uccidevano i soldati di Assad, dall’altra si applaudivano i siriani che giungevano nelle stazioni tedesche. A un certo punto, anche il jihadista più agguerrito inevitabilmente ha fatto due conti e ha optato per Amburgo piuttosto che Idlib. Con tutto ciò, ora è giunto il momento di tornare a casa: la guerra è finita, ora vi tocca la pace.

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