La Matita Scarlatta

La Matita Scarlatta è lo pseudonimo dietro il quale si cela un brillante illustratore che dedica le proprie vignette (impeccabili dal punto di vista estetico, oltre che contenutistico) alla cosiddetta “questione maschile”, più indirizzata al lato incel. Ne cito solo alcune perché non voglio trarre profitto dal lavoro altrui (cosa che invece faccio volentieri con i fumettisti americani); il resto lo si può trovare sulla pagina Facebook, sul profilo Twitter e sul canale Telegram.

Da qualche mese l’artista è purtroppo inattivo: non penso sia per una mancanza di ispirazione, ma se così fosse mi permetterei di suggerirgli di “prendere ispirazione da”, cioè “importare”, cioè copiare (lo fanno tutti) le opere della fiorente scena incel oltreoceano (in particolare quelle di Eurasian Tiger, ormai disperse nel web).


Grazie alla famigerata teoria dei Sei Gradi di Separazione (da cui è stato tratto un altro famigerato film del 1993, in cui Will Smith fu “costretto” a baciare un uomo, rito che gli avrebbe garantito una carriera strepitosa), attraverso La Matita Scarlatta sono venuto a conoscenza della polemica all’interno della androsfera contro Il Redpilatore, colpevole di aver invitato i propri lettori a non odiare le donne (una follia… allora mettiamoci pure a rispettare gli ebrei, i trans, i napoletani e gli zingari, per dire).

Non so bene come sia andata, e non voglio attaccare Il Redpilatore, ma è comunque un errore gravissimo sostenere che le donne debbano avere gli stessi diritti degli uomini. Non credo però che il nostro amico abbia trovato figa: di solito in questi casi vale il principio di Giacomo Leopardi secondo cui il misantropo è chi è costretto a frequentare gli uomini, mentre il filantropo è chi può permettersi di starne alla larga.

«Chi comunica poco cogli uomini, rade volte è misantropo. Veri misantropi non si trovano nella solitudine, ma nel mondo: perché l’uso pratico della vita, e non già la filosofia, è quello che fa odiare gli uomini. E se uno che sia tale, si ritira dalla società, perde nel ritiro la misantropia» (Pensiero LXXXIX)

Il principio potrebbe valere anche per gli uomini: i misantropi sono coloro i quali sono “costretti” a frequentare le donne, e da tale prospettiva possono “godere del privilegio” di comprendere la vera natura di tali creature, mentre gli altri non posso nemmeno farsi una vaga idea di come si comportino realmente.

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