La Nevicata del 1985 a.C.

Giornale del 1985 a.C. – Edizione Straordinaria: La Nevicata del Secolo

“Le porte degli dei si sono aperte: catastrofica nevicata devasta Mesopotamia, Egitto e oltre”

Dai nostri inviati nelle città di Larsa, Menfi e Harappa

Le divinità scatenano la tempesta di neve

Una straordinaria nevicata, come mai vista prima nella storia dei popoli che abitano la Terra tra i due fiumi, ha coperto vaste regioni del mondo conosciuto, causando morte e devastazione. Da Larsa, nel cuore della Mesopotamia, fino alle rive del Nilo in Egitto e oltre, nella fertile valle dell’Indo, i popoli sono stati sorpresi da giorni e giorni di neve incessante, accompagnata da venti gelidi e un calo delle temperature senza precedenti.

Mesopotamia: La collera di Adad

Nella città di Larsa, capitale del regno in lotta con la rivale Isin, la neve ha coperto le strade e le case, lasciando gli abitanti nel panico. Sacerdoti e indovini sono stati convocati nei templi per interpretare il fenomeno, e molti vedono in questo cataclisma la collera del dio Adad, Signore della Tempesta. Le cronache locali riportano che i fulmini e i venti accompagnavano la neve, segni inequivocabili della presenza divina.

“La neve che cade incessante”, ha dichiarato il sommo sacerdote di Larsa, “è il segno che gli dèi sono furiosi. Forse è stata la rivalità tra Larsa e Isin, o forse gli errori dei re nell’onorare i sacrifici. È certo che Adad ha aperto le porte del cielo, e la sua ira ci ha travolti”.

Le case di fango e canne, non preparate per un simile evento, sono crollate sotto il peso della neve, seppellendo decine di famiglie. I soccorritori hanno estratto corpi congelati dalle abitazioni, e le autorità locali stimano che solo a Larsa vi siano state oltre 300 vittime nelle prime due notti di tempesta.

Egitto: Il gelo dell’Ira di Nut

Più a sud, lungo il Nilo, gli egiziani non avevano mai visto la neve in vita loro. I papiri che registrano l’evento presso il tempio di Ra a Menfi descrivono un “bianco manto che cadeva dal cielo, come piume dell’oca sacra a Nut, dea del cielo notturno“. Si ritiene che la tempesta sia un segno che la dea Nut abbia coperto la Terra con il suo velo, nascondendo il sole e portando un freddo letale.

Il faraone Sesostri I ha immediatamente ordinato preghiere nei templi di tutto il regno, cercando di placare Nut affinché tornasse il calore del sole. Gli effetti del gelo sono stati devastanti, specialmente tra i contadini del Basso Egitto, che hanno visto i loro raccolti distrutti. A Menfi, le strade sono state bloccate dalla neve, e i trasporti lungo il Nilo si sono fermati. Molti si sono rifugiati nei templi, ma il numero di morti per ipotermia è impressionante: si stima che più di 500 persone siano decedute nei villaggi lungo il fiume, le cui abitazioni, fatte di mattoni crudi, sono collassate sotto il peso della neve.

Valle dell’Indo: La punizione degli antenati

Nella città di Harappa, cuore della civiltà della valle dell’Indo, la popolazione ha accolto con terrore il gelo e la neve. Gli anziani hanno parlato di antiche leggende che narrano di un tempo in cui gli antenati punivano i vivi attraverso gli spiriti della neve e del freddo. Le precipitazioni abbondanti sono state viste come un segno che gli antenati fossero offesi, forse per i troppi commerci con gli stranieri o per l’abbandono delle pratiche religiose più antiche.

Il grano e l’orzo, già pronti per essere raccolti, sono stati sepolti sotto metri di neve, e i magazzini si sono svuotati rapidamente. Alcuni sacerdoti hanno compiuto sacrifici per placare gli spiriti, ma senza successo. Si parla di carestie imminenti, e già le prime rivolte sono scoppiate tra i villaggi vicini a Harappa. Il gelo ha causato la morte di almeno 200 persone, molte delle quali bambini, incapaci di sopravvivere al freddo pungente della notte.

Un Evento Senza Precedenti

Gli studiosi e i sacerdoti di ogni regione concordano: questa nevicata è stata senza precedenti. Mai, a memoria d’uomo, si era assistito a un evento di tale portata. Le interpretazioni religiose variano, ma tutte concordano su un punto: questa è stata una manifestazione divina. Il dio Adad in Mesopotamia, la dea Nut in Egitto e gli spiriti degli antenati nell’Indo sembrano aver orchestrato un evento che ha unito il destino di intere civiltà in un singolo gesto distruttivo.

Gli effetti della nevicata continueranno a farsi sentire per mesi, se non anni. L’agricoltura, motore delle nostre economie, è stata compromessa, e si prevede che le carestie e le malattie mietano ancora più vittime di quanto non abbia fatto il freddo stesso.

Le cronache della neve rimarranno nei papiri, nelle tavolette di argilla e negli antichi codici sacri per ricordare alle future generazioni che gli dei, in un sol colpo, possono piegare anche i più potenti regni dell’uomo.

Articolo scritto in collaborazione con ChatGPT.
L’immagine di copertina è stata generata con OpenArt.AI perché quella creata da ChatGPT non soddisfaceva i criteri redazionali.

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