Il liberalismo, il multiculturalismo, l’immigrazione: non se ne ha mai abbastanza! Viviamo proprio in una società, però, se la capa della polizia di Berlino, Barbara Slowik (le cui origini etniche sono sapientemente occultate da qualsiasi biografia online), ha consigliato agli ebrei [Juden] e agli invertiti [schwul] di prestare attenzione nel visitare determinati quartieri a prevalenza araba.
La Slowik in un’intervista al “Berliner Zeitung” ha dichiarato testualmente che:
«Ci sono aree in cui consiglierei alle persone che indossano una kippah o che sono apertamente gay o lesbiche di fare più attenzione. Purtroppo ci sono quartieri a Berlino a maggioranza araba in cui c’è aperta simpatia per le organizzazioni terroristiche e un antisemitismo molto sfacciato».
Invece di “fare i piagnoni” come al solito, gli ebrei (tedeschi!) l’hanno presa piuttosto bene: altro che la solita solfa sull’islamofobia e la necessità di accoglienza a prescindere, le principali organizzazioni ebraiche hanno dato ragione a Barbarella!
Per esempio Volker Beck, Presidente della Società Israelo-Tedesca, ha invocato il 7 ottobre (il giorno della Nuova Shoah) come data spartiacque della presa di coscienza semita, dichiarando a una rivista ebraica che “a Kreuzberg la sera al mio passaggio ho sentito molte porte sbattere violentemente”. Oddio, le porte di legno delle camere a gas… quanti orribili ricordi…
Quanto sono ridicoli? Peccato che le squadre di calcio di Berlino facciano pena, altrimenti avrebbero potuto chiamare a supporto gli ultras del Maccabi Tel Aviv per farsi difendere (assieme ai gay, che tanto tutto fa brodo…).