The gory and grotesque art of Soviet antireligious propaganda
(Dangerous Minds, 17 giugno 2014; immagini da Early Soviet antireligious propaganda, The Charnel-House, 1 marzo 2013)

Le immagini che seguono sono tratte dalla rivista antireligiosa sovietica Bezbožnik (“Il senzadio”) che fu pubblicata dal 1922 al 1941 (anche nell’edizione quotidiana “Il senzadio a lavoro” dal 1923 a 1931). Il foglio sferzante, espressione della Lega degli Atei Militanti, non ottenne in realtà mai l’approvazione “ufficiale”, pur essendo l’organizzazione patrocinatrice parte integrante del Partito Comunista sovietico.
L’incameramento dei beni ecclesiastici e la persecuzione del clero furono i provvedimenti più appariscenti seguiti alla proclamazione del cosiddetto “ateismo di stato”: per estirpare le radici cristiane della Russia era necessaria tuttavia anche una massiccia campagna di secolarizzazione rivolta alle “anime” dei cittadini sovietici.
La propaganda abominevole e violenta che segue raffigura la religione come nemica del lavoratore e lacchè del capitalismo, schierandosi contro le diverse fedi presenti nell’URSS e non solo contro il cristianesimo.







Mátyás Rákosi later joked that the revolution’s Jewish leaders took the gentile Garbai in so that they would have somebody to sign the death sentences on Shabbat.[2]
*risata di Matyas Rakosi in sottofondo*