La scienza lo conferma: chi ricicla è frocio

 

Secondo una ricerca della Pennsylvania State University, gli uomini che mettono in pratica comportamenti rispettosi per l’ambiente hanno maggiori probabilità di suscitare dubbi sulla loro eterosessualità.

Lo studio, condotto dalla docente di psicologia Janet Swim e pubblicato sulla rivista “Sex Roles”, è stato condotto su 960 soggetti: in una delle tre fasi in cui è suddiviso, i partecipanti sono stati invitati a giudicare l’orientamento sessuale di una persona da un un elenco di ipotetiche attività quotidiane da essa svolta, in base a una scala da −5 (gay/lesbica) a 0 (bisessuale) a 5 (eterosessuale).

«Se per una persona è importante essere considerata eterosessuale, tale impostazione mentale può condurla a privilegiare comportamenti a favore dell’ambiente conformi al proprio genere, in previsione di come gli altri potrebbero interpretarli», ha dichiarato la psicologa. «In base a una tendenza che considera taluni comportamenti “ambientalisti” come effeminati, alcuni individui maschi sono stati classificati dunque come “più femminili”».

Lo studio ha concluso che le persone sono più propense a dubitare dell’orientamento sessuale di un uomo se adotta comportamenti a favore dell’ambiente interpretati come “femminili” (quali il riciclaggio o l’uso di sacchetti riutilizzabili), rispetto ad altri comportamenti ecologisti ma visti come più “virili” (come calafatare le finestre o sostituire i filtri delle fornaci).

«Sussistono sottili condizionamenti legati al genere nell’interpretazione dei vari comportamenti in difesa dell’ambiente», ha aggiunto la psicologa. «Le persone tendono a evitare determinate pratiche in base all’impressione che potrebbero suscitare nel prossimo (o che si aspettano che susciti). Ed eventualmente li evitano se essi non si adattano al proprio genere».

La Swim ha sottolineato che gli uomini potrebbero non mettere in pratica determinati comportamenti per non essere visti come dei gay. «Gli uomini molto probabilmente eviteranno comportamenti di tipo “femminile” in un contesto in cui potrebbero non essere percepiti come sufficientemente virili», ha dichiarato ancora la psicologa.

Gli studiosi hanno anche notato che, a differenza delle donne, gli uomini sono meno propensi a giudicare positivamente l’adozione da parte delle donne di comportamenti a favore dell’ambiente giudicati “maschili”.

«La conservazione dell’ambiente non dovrebbe essere vista come una questione politica o di genere», ha aggiunto Bethany Bowra, portavoce dell’American Conservation Coalition, «perché è nell’interesse di tutti, indipendentemente dal sesso o dall’affiliazione politica, preservare e proteggere l’ambiente».

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