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La Svezia vuole sostituire le statue di Carlo XII con quelle di Greta

In un articolo per il quotodiano Aftonbladet, l’ex sindaco del comune di Umeå, Jan Björinge (Byt ut Karl XII mot en staty av Greta, 16 giugno 2020), evoca la rimozione delle statue dell’oppressore (sic) Carlo XII, tra le figure più importanti della storia nazionale, e suggerisce di rimpiazzarle con monumenti a Greta Thunberg o almeno a Dag Hammarskjöld (in quanto “entrambi hanno contribuito a un mondo più umano e più sostenibile”).

Il politico di centro-sinistra afferma che nei luoghi delle statue rimosse andrebbero predisposte “esperienze interattive” (per esempio attraverso l’uso dei codici QR) per fornire ai visitatori informazioni sul perché è stata presa tale decisione. Per l’ex sindaco non si tratta comunque di un’idea “revisionistica”, poiché le statue sono simboli di ideologie e non qualcosa che abbia attinenza con la ricerca storica: l’unico obiettivo sarebbe quello di liberare lo spazio pubblico da “simboli di malefatte, valori obsoleti e messaggi antidemocratici”.

Intanto qualcun altro avanza la proposta di rimuovere anche le statue di Carlo Linneo, il più famoso scienziato svedese al mondo, in quanto “razzista”: una petizione online, che ha raccolto 1600 firme, afferma che il più famoso scienziato svedese “ha aiutato gli europei bianchi a riconoscersi come razza superiore ed è stato usato come base per disumanizzare i neri, colonizzare, saccheggiare” (Statyprotesterna når Sverige: namnlista mot Linné, SVT, 16 giugno 2020).

Secondo il professor Gunnar Broberg dell’Università di Lund, Linneo “non utilizzò il concetto di razza, pensava più a diverse specie umane o variazioni, anche se mise i popoli africani nel gradino più basso della specie”.

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