Sapete che non sono un grande intenditore di auto (non per questo potete permettervi di dubitare della mia eterosessualità), dunque non so dire se ci sia qualche nomea riguardo le Volvo stile “Subaru Baracca” o battutacce macabre sulla Yaris o razziste sui famosi “suv molisani”.
Ad ogni modo, quello che so è che il colosso svedese dell’auto, assorbito dai cinesi nel 2010, sta da tempo pensando di abbandonare il Paese non per chissà quali cabale finanziare, ma perché ormai i tassi di criminalità della nazione scandinava hanno raggiunto livelli da Terzo Mondo.
Lo ha affermato apertamente Håkan Samuelsson, amministratore delegato dell’azienda fino al 2022 (ora gli è subentrato lo scozzese Jim Rowan), in un’intervista al SVD Näringsliv: i tecnici e gli ingegneri stranieri non vogliono più venire in Svezia perché la situazione sociale è insostenibile.
«Noi facciamo solo auto, qualcun altro dovrebbe risolvere i problemi», ha affermato Samuelsson, evocando apertamente le “sparatorie a Göteborg” (provocate da gang di immigrati, ma questo è meglio non dirlo) come uno dei tanti disincentivi al trasferimento di manodopera qualificata nel Paese (altro che i rolex dei calciatori napoletani).
Samuelsson ha poi, per l’appunto, negato che il trasferimento potrebbe essere dettato da ragioni economiche (se non in maniera indiretta) o dai nuovi padroni cinesi: «Vorremo trasferirci solo per poter lavorare in un Paese dove le cose vadano decentemente».
Le statistiche sulla criminalità dimostrano che la popolazione immigrata è in testa alle classifiche per violenza e stupri, anche se mancano i “dati ufficiali” per il semplice motivo che il governo ha smesso di raccoglierli nel 2005, e l’onere è affidato perlopiù alle iniziative di giornali come l’Aftonbladet, che in uno dei suoi ultimi “sondaggi”, effettuato tramite il raggruppamento di varie notizie di cronaca nera, ha calcolato che di 112 condannati per stupro 99 hanno origine straniera (circa l’88% del totale, con prevalenza di afghani, iracheni e somali).
Gli elettori svedesi stanno tentando da tempo di “virare a destra” ma le follie immigrazioniste di questi anni hanno probabilmente compromesso la situazione in modo irreparabile (e l’ingresso nella NATO da tale prospettiva non può che rappresentare il “bacio della morte”): giusto per ricordare un episodio su migliaia, nel 2018 il governo socialdemocratico ha divulgato degli opuscoli nelle varie lingue degli immigrati per fornire linee guida su come non incappare in rogne legali nel caso di matrimoni con minori (le famose “spose bambine”).