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Le armi segrete di Ucraina e Taiwan contro Russia e Cina

L’eroico presidente ucraino Zelensky (usiamo anche noi la traslitterazione ufficiale italiana, che è quella americana) ha finalmente sfoderato l’arma segreta in grado di mettere in ginocchio la Russia: i matrimoni gay.

Come riporta l’ANSA, cioè il New York Times (3 agosto 2022):

«Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è detto pronto a valutare la legalizzazione delle “unioni civili” fra persone dello stesso sesso, ma non a modificare in tempo di guerra la definizione di matrimonio come unione tra un un uomo e una donna come espressa nella Costituzione.
Lo riporta il New York Times.
Zelensky ha risposto così alla petizione popolare sui matrimoni omosessuali che sta ricevendo ampio consenso nel Paese. L’Ucraina attualmente non riconosce il diritto al matrimonio per le coppie dello stesso sesso, né dispone di uno statuto che consenta loro di contrarre unioni civili. Le richieste di concedere a queste coppie uguali diritti sono aumentate anche in seguito alla morte di soldati LGBTQ in battaglia per difendere il Paese dall’invasione russa.
Il ministero della Difesa ucraino, infatti, ha l’obbligo di informare i genitori e il coniuge o altri parenti stretti di un soldato che viene ucciso. Ma queste regole non si applicano alle coppie dello stesso sesso. In Ucraina, gli omosessuali non hanno il diritto di visitare il partner ricoverato in ospedale, di condividere la proprietà, di prendersi cura dei figli di un partner deceduto, di reclamare il corpo di un partner ucciso in guerra o di riscuotere dallo stato le indennità di morte.
La petizione che esorta il Zelensky a sostenere i diritti matrimoniali delle coppie dello stesso sesso è stata avviata da Anastasia Sovenko, 24 anni, un’insegnante di inglese di Zaporizhzhia [traslitterazioni americane sempre più difficili!] che si identifica come bisessuale».

Mosca è già in ginocchio. Gli Stati Uniti esultano (qui sotto un manifestante che non sta esprimendo ironia né tantomeno post-ironia):

Un’altra notizia riguarda la presidentessa di Taiwan (she/her), Tsai Ing-wen, che il 13 giugno avrebbe espresso questo concetto: “Sia chiaro che se la Cina dovesse invadere Taiwan, tutto ciò che ci sta a cuore verrebbe distrutto: diritti LGBTQ+, femminismo, libertà di aborto e libertà per le donne e le ragazze”.

La fonte è uno screenshot dall’account Twitter della CNN riportato dal raccoglitore di meme iFunny:

Il fatto è che la notizia non compare da nessuna parte e sembra a tutti gli effetti una trollata. Di questi tempi però non è possibile distinguere il falso dal reale (altro che comitati anti fake news!), e neppure il vero dal verosimile, non fosse per il delirio che ha ormai intaccato le élite occidentali. Il problema principale in effetti è che una dichiarazione del genere è fin troppo plausibile per poter essere considerata assurda.

In ogni caso, sembra che al giorno d’oggi una guerra si possa vincere anche con i meme. L’occidente sta perdendo perché non riesce ad andare al di là della dicotomia “Zelensky eroe buono / Putin cattivone”. Prendiamo come esempio una pagina del 9 luglio del quotidiano svizzero “Neue Zürcher Zeitung”, nella quale appare una caricatura del presidente Vladimir Putin con un naso da clown e delle strisce arcobaleno sul volto, in un articolo che parla della “potenza dei meme nella guerra in Ucraina”.

L’ufficio stampa dell’ambasciata russa ha commentato: “Se parliamo di clown, sarebbe più appropriato discutere dei trascorsi dell’ex comico ucraino Zelensky”, aggiungendo che l’uso dell’arcobaleno è particolarmente sgradevole perché “Putin è un convinto credente e sostiene la conservazione dei valori cristiani tradizionali nella società russa e chiaramente non è un fan della comunità LGBT” (fonte).

Peraltro il presidente ucraino è appunto ritratto come un supereroe della Marvel: ma questo non è un meme, è una fantasia da bambini troppo cresciuti. I meme hanno lo scopo di trasmettere grandi quantità di informazioni e idee attraverso immagini relativamente semplici. Ecco invece degli ottimi meme:

 

Quello che segue è uno screenshot del tweet di uno yankee che si è arruolato nel battaglione Azov in veste di vegan culinary specialist per salvare la “democrazia americana”. Il tweet è effettivamente esistito ma è stato, come prevedibile, rimosso dal suo autore. Siamo comunque sempre nell’ambito della verosimiglianza:

A volte un meme può anche essere un accostamento di immagini icastiche, senza bisogno di commento:

oppure lo screenshot di una notizia (“La star russa del tennis Daria Kasatkina si dichiara gay e condanna l’invasione dell’Ucraina”):

Adesso si può persino utilizzare l’intelligenza artificiale per creare meme:

ecc…

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