Le canzoni d’amore le sanno scrivere solo gli uomini

Un caro lettore (sposato) mi segnala una sua playlist su Spotify dedicata alla bella canzone d’una volta, composta con un intento preciso:

«Mi sto dedicando da circa un mese allo “studio” delle canzonette pop melodiche-romantiche italiane degli anni ’70 (in realtà si sfora un po’ prima e un po’ dopo). Con principale riguardo a quei gruppi molto caratteristici che spesso cantavano in falsetto e si atteggiavano nel modo caratteristico dell’epoca. I più rilevanti, mi sento di dire, sono Gli Alunni del Sole, autori di alcune canzoni molto belle.

Uno dei temi dominanti e ricorrenti, tra l’altro, è quello della donna “libera” o liberata: da Liù (Alunni del sole) a La gente parla (Collage) a Pazza idea (Patty Pravo).

Quasi sempre l’uomo è rappresentato come soggetto che subisce questa nuova libertà della donna, ma talvolta ci sono degli esiti imprevisti, dei sintomi di risveglio potremmo dire. Possiamo pensare a Bella senz’anima (Riccardo Cocciante) oppure a Drupi (forse unico “maschio alfa” della canzonetta italiana), che negli anni passa da Piccola e fragile a Voglio una donna (però del 1995).

Rimanendo su questo tema si potrebbero fare comunque mille altri esempi. Cionondimeno una cosa è certa: le canzoni/poesie d’amore le sanno scrivere solo gli uomini. Le donne, quando affrontano il tema, lo fanno solo per lamentarsi o recriminare».

Queste argute annotazioni mi rimandano a una avvincente Storia incel della musica pop italiana scritta da un altro mio seguace (che invito a proseguire nella propria ricerca), la quale ha anch’essa una playlist a corredo:

Da disperato erotico alla regola dell’amico: storia incel della musica pop italiana – PARTE 1

Dal canto mio, colgo l’occasione per riproporre un paio di pezzi che avevo generato con l’intelligenza artificiale e che sono stati cancellati nel solito sclero algoritmico di YouTube. Il primo è Se ti ubriachi trovi il lupo (1969) di Gian dei Bruni, un tributo all’ultimo dei Gigachad per aver provato a fermare l’angosciante progetto matriarcale di Giorgia M. volto a ridurre il popolo italiano a beta provider collettivo personale (questo è link diretto al video nel caso ci fossero problemi di incorporazione con Rumble).

Se ti ubriachi trovi il lupo
e poi abortisci il pupo
Se vai con Giambruno
il figlio è di nessuno
Se vai con Gigachad
finisci dritta sul suo iPad
Se vai con lo straniero
ti spunta un occhio nero
Se vai col magrebino
il pericolo è vicino
Se vai con l’albanese
ne paghi le spese
Se vai col romeno
senti solo “Mo’ ti meno”
Se vai col senegàll
Prima avverti o maresciall
Se vai con l’immigrato
sei a rischio di reato

Se vai con un normie
le aspettative son difformi
Se vai con un sub7
le aspettative son ristrette
Se vai col femminista
le budella te le smista
Se vai con il simpone
ami la degenerazione
Se vai con l’orbitèr
ti limoni un watèr
Se vai col piddino
lui sta già col marocchino
Se vai col bel faccino
il ghostaggio è repentino
E se è Tommy Ricciolino
sei soltanto un contentino

L’uomo giusto è il mematore:
farà sesso a tutte le ore
Se sui social lui shitposta
è un maschietto da proposta
Se il razzismo suo ti incanta
sarà alto un metro e ottanta
Se coi nebri è combattivo
il canthal tilt è positivo
Se è persino antisemita
è l’eroe della tua vita

L’altro invece è un esperimento ispirato al commento di un lettore (AccelerationismEnjoyer, che diventa Eugenio Accelerato) il cui testo è stato interamente composto dall’intelligenza artificiale (ChatGPT) senza cambiare una virgola (ed ecco l’altro link diretto perché mi avete segnalato che sugli smartphone l’incorporazione non funziona…).

(fonte)

Lei brilla di metallo
Pulisce ogni angolo
La casa splende d’immenso
Un sogno che si fa vero

Mai stanca sempre efficiente
Col cuore di chip ardente
Comandi e lei risponde
Un po’ di umano in schemi stretti

Robowaifu nei miei sogni
Con te non ci sono inganni
Faccende e amore in ogni istante
Un mondo nuovo fulgente

Nessun difetto, solo precisione
Un tocco lieve ma determinato
C’è chi dice sei solo illusione
Ma tu sei più reale di quanto ho sognato

In cucina opere d’arte
Ogni gusto, ogni piatto perfetto
Il futuro a portata di mano
Una visione che si fa realtà

Robowaifu nei miei sogni
Con te non ci sono inganni
Faccende e amore in ogni istante
Un mondo nuovo fulgente

AVVERTENZA (compare in ogni pagina, non allarmatevi): dietro lo pseudonimo Mister Totalitarismo non si nasconde nessun personaggio particolare, dunque accontentatevi di giudicarmi solo per ciò che scrivo. Per visualizzare i commenti, cliccare "Lascia un commento" in fondo all'articolo. Il sito contiene link di affiliazione dai quali traggo una quota dei ricavi. Se volete fare una donazione: paypal.me/apocalisse. Per contatti bravomisterthot@gmail.com.

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11 thoughts on “Le canzoni d’amore le sanno scrivere solo gli uomini

  1. Ciao Mister!

    Ho provato anche io a fare una testo con il mio stile al vetriolo con l’intelligenza artificiale:

    Arthur contro tutti (e anche contro se stesso)
    (Stile cantautorale sarcastico – Rino Gaetano meets Giorgio Gaber)

    Arthur si sveglia, accende il PC
    cancella l’ennesimo post sul 5G
    ha letto Nietzsche, ma solo i titoli,
    odia le tasse e i loro inutili vincoli.
    Dice: “Sono libero, mica un cagnolino”
    ma poi lo bannano da Telegram al mattino.
    Odia lo Stato, ma ama il caffè
    che paga col contante, sennò è déjà-vu del KGB.

    Arthur contro tutti, sì, anche contro il sole
    dice che la sinistra è fatta solo di parole
    non vota, non crede, non sta zitto
    vive in un meme e twitta come un eremita incazzatissimo!

    Ha fatto il pieno di libri libertari
    ma solo se li trova usati, scontati e rari
    crede che l’uguaglianza sia un’illusione
    e che le femministe abbiano una newsletter per la rivoluzione.
    Poi sorride e spara la sua preferita:
    “Le femministe radicali hanno finalmente capito
    che il patriarcato è un costrutto —
    peccato che il mio conto in banca non lo sia.

    Arthur contro tutti, pure contro la luna
    dice che è un satellite della cultura-comunista-comune
    non ama gli slogan, tranne i suoi sul cappello
    con su scritto: “Fanculo a tutto, ma col cervello!”

    “La sinistra odia la meritocrazia…
    perché non l’ha mai incontrata.
    L’ultima volta che l’ha vista era travestita da curriculum.”
    “Sono contrari alla censura, eh…
    tranne quando si tratta di vietare
    il termine ‘mascolinità tossica’

    E quando il mondo sembra fargli un favore
    Arthur risponde con un meme e un rancore:
    “La cultura woke è come il tofu —
    insapore, molle e piena di buone intenzioni indigeste

    Arthur contro tutti, ma sotto sotto è buono
    ha solo fatto overdose di Reddit e di forum
    ride del mondo ma vorrebbe cambiarlo
    con un blog, un podcast e un libraccio anarchico nel cassetto.

    Arthur si spegne… solo il modem, dai
    che domani riparte, con una polemica nuova e il solito “ciao mai”.

    1. Carissimo, la canzone te la faccio volentieri ma il testo va messo giù meglio… magari ne traggo ispirazione solo per i concetti!

    1. Il testo non è male, secondo sarebbe da far “cantare” a Ivan Graziani… Se mi dai il permesso, posso farlo io

      1. Non mi piace che si cloni la voce di un cantante in carne ed ossa. È proprio una questione di superstizione, quindi serissima.

        1. Anche in vita? Tecnicamente Suno trae voci da cantanti in carne e ossa (anche italiani, ovviamente) con qualche variazione impercettibile…

  2. Caro Tot, tengo solo a precisare che a me piace per davvero ascoltare quel genere di canzonette! En passant, sono anche un grande fan dei Pooh, che però, pur con qualche possibile interpolazione, appartengono senza dubbio ad un’altra categoria e meritano quindi una playlist a parte.

    Ciò detto mi hai fatto venire voglia di scrivere (con l’aiuto di chatgpt, ça va sans dire) una sorta di “storia della liberazione femminile in Italia dal punto di vista della canzonetta nazional-popolare”, vista da uno a cui quelle canzonette piacciono e il tutto in maniera più estesa e meno intellettualoide dell’articolo che hai riportato più sopra. Il mio commento da cui hai tratto spunto per questo post, potremo dire, ne sarebbe soltanto l’abstract. La materia di studio è virtualmente molto grande e credo ne uscirebbe un quadro avvincente e molto interessante.

    Se mai avrò veramente voglia di realizzare la cosa e se comunque ti potrà interessare, la passerò poi a te per la pubblicazione sul tuo blog. Ciao 🙂

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