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Anche le donne giudicano gli uomini in base all’aspetto, ma non si può nemmeno dire

Reddit ha appena chiuso “Incel Graveyard”, un forum dedicato a tutti quei celibi involontari che si sono suicidati perché impossibilitati a trovare una donna, una Spoon River surreale e nichilistica che sfortunatamente non ho fatto in tempo ad archiviare per i posteri (perché quando vogliono far sparire una cosa da internet lo fanno sul serio).

Questo ennesimo atto di censura mi costringe a una riflessione: uno dei motivi principali per cui ho ridotto i miei interventi sul tema della cosiddetta “androsfera” non riguarda soltanto la demonetizzazione continua alla quale li sottopone Google Adsense, ma soprattutto il fatto che chiunque si azzardi ad affermare che anche le donne giudicano i maschi in base all’aspetto oggi viene considerato come un mostro misogino e machista. In sostanza l’uomo che non si attribuisce tutte le responsabilità per i propri fallimenti con l’altro sesso viene automaticamente considerato una minaccia per il genere femminile.

Eppure la regola dell’80-20, cioè il fatto che dopo l’ultima, fatidica, “rivoluzione dei costumi”, il 20% dei maschi si accaparrerebbe l’80% delle donne, è confermata da una mole di elementi, in primis le statistiche sulla percentuale di single tra i 18 e i 34 anni negli Stati Uniti (fonte).

Una delle conclusioni da trarre da questa mappa è appunto che una minima percentuale di uomini monopolizza le grazie di quasi tutte le femmine (peraltro le statistiche potrebbero essere falsate al ribasso a causa della nota reticenza maschile a confessare la propria verginità): se l’America odierna è dunque una sorta di Incelistan, l’Italia però non se la passa meglio, considerando tra i tanti esempi alcune delle risposte a un recente post –sponsorizzato– di una nota marca di preservativi (qui sotto ne ho ripresi solo alcuni, ma ce n’erano decine dello stesso tenore).

Non ho seguito poi l’evoluzione dei vari “dibattiti”, ma già cominciavano a fioccare le accuse di misoginia: ci sono milioni di scuse pronte per colpevolizzare il maschio. Trovati un lavoro: ne trovi di sempre più remunerativi, ma non c’è niente da fare; allora lavora sul carattere, perché non puoi aspettarti che le donne siano attratte esclusivamente dal tuo stipendio: segui i corsi di seduzione, ma non funzionano perché “devi essere te stesso”; dunque è una questione di mera apparenza: vai in palestra per anni e ti fai il fisico, ma a questo punto non puoi pretendere che le femmine ti scelgano solo in base al tuo aspetto esteriore; si torna allora alla “personalità”: troppa delicatezza però smonta le donne, mentre troppa intraprendenza potrebbe apparire “tossica”; provi a essere neutrale, ma ovviamente a nessuno piacciono quelli “né carne né pesce”; tenti di fare la prima mossa: ma no, le donne si conquistano parlando, l’azione viene dopo; provi a parlare e non ricevi alcuna risposta; tenti una barzelletta, ma è troppo complicata: infili una sfilza di battutine auto-ironiche ma ti ritrovi punto a capo; alla fine ti rendi conto che in giro non ci sono più nemmeno ragazze single: sono tutte accoppiate o circondate da “scopamici”; cerchi una sfigata, ma anche quelle si sono fatte una corte di superuomini attraverso i siti d’incontri.

Alla fin fine, non hai nemmeno il diritto di lamentarti: è un qualcosa di troppo audace, se non un’aperta provocazione. Devi stare zitto perché le donne sono meravigliose e tutto quello che dirai contro di loro potrà essere usato contro di te. Così però non si può andare avanti: bisogna lasciare ai maschi soli un qualche spazio dove poter rivendicare un qualche diritto (almeno quello di lamentarsi!). Non per forza deve essere la politica o la religione, va benissimo anche la letteratura: ma deve essere libera da linciaggi, sputtanamenti e doxing. Altrimenti la “questione maschile” si imporrà direttamente come realtà di fatto (se già non è successo).

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