L’infedeltà è uno dei motivi principali per cui le coppie divorziano, ma secondo un recente studio dei ricercatori della Università Norvegese di Scienza e Tecnologia, il modo in cui i sessi affrontano i diversi tipi di infedeltà differisce di molto.
Lo studio rileva che gli uomini sono più turbati quando la loro partner li tradisce “fisicamente”, mentre le donne si sentono minacciate da una “connessione emotiva” tra il loro partner e un’altra donna, anche se tale relazione non riguarda il sesso.
Per il resto, entrambi i sessi attraversano processi mentali simili per affrontare il tradimento e anche il grado di perdono (o mancanza di esso) è pressoché uguale negli uomini e nelle donne.
Sebbene i ricercatori si aspettassero un maggiore contrasto nel modo in cui uomini e donne reagiscono, ritengono che alcuni comportamenti siano influenzati dai ruoli culturali di genere e dalla psicologia evolutiva tramandati di generazione in generazione.
Fino a tempi recenti gli uomini, dovevano gestire l’incertezza della paternità, mentre le donne avevano a che fare con la necessità di trattenere il padre della prole e “costringerlo” a provvedere alla famiglia. Quest’ultime dunque erano perennemente “sull’attenti” nei confronti di qualsiasi rivale che potesse sedurre i propri compagni e minacciare la sopravvivenza della famiglia.
Per l’attuale studio sull’infedeltà, il team norvegese ha sottoposto 92 coppie a un questionario su scenari ipotetici riguardanti l’infedeltà. In uno di essi il partner va a letto con qualcun altro ma non si innamora; in un altro, il partner sviluppa un attaccamento emotivo a qualcun altro ma si astiene dal fare sesso.
I risultati rivelano che per i partecipanti di entrambi i sessi è quasi impossibile perdonare un tradimento. Da questa punto di vista i ricercatori hanno osservato che i processi mentali che si attivano per elaborare il tradimento e l’eventuale risposta sono quasi identici sia per gli uomini che per le donne. Ciò che fa la differenza è la minaccia percepita alla relazione.
“Se la coppia finisce o meno dipende principalmente da quanto minacciosa per la relazione sia percepita l’infedeltà”, ha concluso Trond Viggo Grøntvedt, uno degli autori dello studio.