Endangered Species, pellicola del 1982 diretta da Alan Rudolph (in italiano tradotta come “L’esperimento”), disponibile per il momento su Youtube in versione italiana, nonostante sia obiettivamente datata e possa suscitare interesse più per i contenuti che per la forma, è comunque degna di ricevere un minimo di considerazione.

Il protagonista è il classico sbirro newyorchese alcolizzato che per disintossicarsi decide di andarsene in Colorado, portandosi dietro la figlia ribelle. Nel paesino in cui vanno a vivere si verificano insoliti ritrovamenti di bestiame mutilato, attribuiti agli ufo o a culti satanici, ma man mano che l’ex poliziotto indaga con l’aiuto di un reporter locale, il direttore della “gazzetta di Buffalo” (ai tempi, come sapete, i giornalisti liberalerano tutti complottisti) emerge che le piste extraterrestri/esoteriche sono state messe in scena dai cosiddetti “servizi deviati” per coprire mostruosi esperimenti sulla popolazione.

Un gruppo di ex militari che “ha fatto il tiro a segno con i bambini in Guatemala” si è infatti riunito in una località segreta e, in accordo con un riccone locale, sta sperimentando armi biologiche costruite con un “batterio di botulino modificato” sugli allevamenti di bestiame. Lo scopo è quello di aiutare indirettamente il Governo (sempre maiuscolo in America) a tenere il passo con i russi nella prossima guerra mondiale.

Il finale è molto confuso e rovina la coerenza della trama, che comunque era già stata adattata alla necessità di offrire un messaggio apologetico nei confronti del potere americano: sì, gli esperimenti sul bestiame sono stati fatti (ed è suggestiva la comparazione introduttiva tra masse urbane e mandrie), ma dal 1969 il Congresso ha messo al bando la costruzione di armi chimiche (peraltro su impulso del grande Richard Nixon), dunque ora sono solo alcune frange di fanatici a portare avanti in totale clandestinità certi vecchi progetti…

Mi sento di consigliare il film perché offre uno spaccato di come una volta il mainstream offrisse senza problemi letture “complottistiche” della realtà: attualmente invece la mania del debunking porta a credere  che il “terrapiattismo” sia molto più diffuso che non una volta, quando sembra esattamente il contrario.

Si può notare, tra le altre cose, come nonostante L’Esperimento fosse stato un flop al botteghino, le critiche furono generalmente positive soprattutto dalla prospettiva del “messaggio” (mentre la realizzazione è a dir poco deludente): un sintomo di come per l’appunto una volta nelle redazioni il “revisionismo” su certe tematiche (ritrovamento di alieni, omicidio Kennedy, sbarco sulla Luna ecc…) suscitassero una qualche simpatia, probabilmente dalla stessa “zona grigia” che oggi motteggia il gombloddismo in base alla convinzione di aver finalmente ottenuto una fetta di potere.

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