Questa è la pubblicità progresso lanciata da Non Una Di Meno per la giornata della violenza sulle donne (pro o contro?). Ecco l’elenco dei nuovi Neddy No-No da parte delle d-parola (considerando comunque che non si è chiaro cosa non si possa “fare”: mandare un messaggio? stalkerare? stuprare? simpare? zerbinare? iscriversi ai talebani?):
Se io non voglio, tu non puoi:
Anche se sei il mio tipo
Anche se prima mi andava, ma poi ho cambiato idea
Anche se ho bevuto troppo
Anche se se non ti ho detto di no, ma nemmeno sì
Anche se lavoriamo bene insieme
Anche se non sono in me
Anche se non mi muovo
Anche se prima ti ho detto sì
Anche se sei il mio capo
Anche se ti ho sorriso
Anche se ci siamo baciati
Anche se ho messo la minigonna
Anche se ti ho invitato a salire
Anche se siamo stati insieme tanti anni
Anche se ti ho detto ti amo
Anche se sei più forte di me
Anche se non sto gridando
Anche se ti ho dato il mio numero
Anche se ho accettato il tuo regalo
Considerando la presenza maschile, azzarderei che il target a cui è diretto dovrebbe trovarsi a livello cerebrale tra gli 11 e 15 anni, giusto? Voglio dire, Amadeus, Piero Pelù, Johnny Sborra, qualche pelato, quell’altro che canta, non so il nome…
A proposito di Amedeo Umberto Rita Sebastiani, se non ricordo male negli anni ruggenti il suo ingrifamento nei confronti delle ballerine della Rai era così accenutato da meritargli una storica imitazione da parte di Max Tortora:
In ogni modo, questa perenne celebrazione dell’irresponsabilità femminile si sta trasformando in una provocazione fine a se stessa: per dire, queste vogliono bere 24 ore su 24, cercare lo sballo ad ogni secondo (“Anche se non sono in me”), fartela letteralmente annusare (“Anche se prima ti ho detto sì”), baciarti, farti salire in casa, dirti TI AMO eccetera…
Ma quand’è che poi sarebbe “in se stesse”, queste dementi? Non si capisce, sul serio, ma cosa vogliono? Si accoppino pure con un quadrumane o con l’ultimo degli sfigati, tanto non potranno fare a meno di lamentarsi quotidianamente dell’uomo che hanno scelto (probabilmente il meccanismo dei matrimoni combinati è nato dall’ennesimo capriccio al cospetto di un padre Neanderthal in via d’estinzione: MO’ BASHTA! Ti sposi con Krug che almeno ha qualche bacca e qualche roccia da donarci).
A chi si rivolgono? Davvero, con chi stanno parlando? È un messaggio diretto solo al povero Filippo Turetta? Uno su mille, anzi uno su ventotto milioni di maschi italiani? In ogni caso sarebbe troppo tardi, e comunque di che si parla, di sesso occasionale, di amore romantico, di una relazione finita o di pura e semplice sopraffazione? Perché in tal caso il messaggio ovviamente non arriverà mai non dico a Youssef o Mamadou, ma nemmeno a Calogero, Kevin o Gennaro.
Siete sóle, cioè sòle. Parlano allo specchio mentre nessuno le ascolta, immaginando un Gigachad occhialuto in cabriolet che reca in mano una scatola di cioccolatini a forma di cuore ma prima di strappargli la verginità (lol) viene convinto dai loro punti aura femminismo a desistere.
L’unico aspetto positivo di questo delirio è che finalmente il femminismo, dopo aver parassitato le grandi ideologie novecentesche come una Maria Skłodowska ha approfittato di un Pierre Curie, si è ridotto a rappresentare la femminilità in se stessa, intesa come eterno piagnisteo ed espressione di un’insoddisfazione inconsolabile.
Essere femminista dunque è diventato infine sinonimo di essere femmina: siamo tornati a Mirandolina senza nemmeno accorgercene…
«Vengono alla locanda per alloggiare, e pretendono poi di voler fare all’amore colla locandiera. Abbiamo altro in testa noi, che dar retta alle loro ciarle. Cerchiamo di fare il nostro interesse; se diamo loro delle buone parole, lo facciamo per tenerli a bottega; e poi, io principalmente, quando vedo che si lusingano, rido come una pazza».
«Io fingere? Guardimi il cielo. Domandi un poco a quei due signori che fanno gli spasimati per me, se ho mai dato loro un segno d’affetto. Se ho mai scherzato con loro in maniera che si potessero lusingare con fondamento. Non li strapazzo, perché il mio interesse non lo vuole, ma poco meno. Questi uomini effeminati non li posso vedere. Sì come abborrisco anche le donne che corrono dietro agli uomini. Vede? Io non sono una ragazza. Ho qualche annetto; non sono bella, ma ho avute delle buone occasioni; eppure non ho mai voluto maritarmi, perché stimo infinitamente la mia libertà».
Posso stamparlo, incorniciarlo ed attaccarlo in camera?