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Lukashenko: piuttosto che imporre la quarantena, preferisco passare per ghei

Il leader bielorusso Alexsandr Lukashenko, in un’intervista con i giornalisti della versione bielorussa della Mir, ha dichiarato che non ha bisogno di apparire come un “duro” davanti agli elettori. Non vede ancora una minaccia nel coronavirus, crede che il paese non abbia bisogno di una quarantena e perciò non vuole “giocare a questi giochetti”.

Anche se  potrebbe eventualmente seguire l’esempio di altri Paesi e annunciare lo stato di emergenza, non ha intenzione di farlo solo per sembrare un “figo” agli occhi dei bielorussi alla vigilia delle elezioni, perché non ha bisogno di tali manifestazioni di forza.

“Potrei benissimo introdurre lo stato di emergenza, militarizzare le strade e chiudere tutti i casa, far vedere prima delle elezioni quanto sono figo e cazzuto [какой я крутой парень] e dimostrare di potere tenere tutto sotto controllo”, ha detto.

Il leader della Bielorussia non considera il coronavirus una minaccia e ritiene che il sistema sanitario possa far fronte da solo alla pandemia. Nel frattempo, 163 contagi sono già registrati nel Paese, ma i confini sono ancora aperti, anche se Minsk ha rafforzato il controllo sui veicoli che arrivano dall’estero e ha raccomandato ai cittadini di osservare la quarantena per due settimane dopo un viaggio all’estero.

Il premier Lukashenko ha anche suggerito come ricetta contro il virus di continuare a lavorare nei campi (“il trattore guarisce tutti”), di bere molta vodka (“non usarla solo per disinfettarsi le mani”) e fare parecchie saune (“due, tre volte a settimana”). Водка, сауна и трактор.

Fonte: Лукашенко не хочет быть “крутым парнем”: Режим ЧП ему не нужен и “в эти игры играть” он не будет (Tsargrad TV, 2 aprile 2020).

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