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Lukashenko odia ancora: “Avrei potuto abbattere l’aereo con a bordo il dissidente”

La Bielorussia ha dirottato un volo Ryanair dalla Grecia alla Lituania su Minsk per arrestare Roman Protasevič, accusato di aver organizzato proteste di massa, violato l’ordine pubblico e messo in pratica comportamenti antisociali. Il dissidente gestiva un canale Telegram da cui invitava all’insurrezione contro il governo democraticamente eletto di Lukashenko.

Su ordine dello stesso presidente bielorusso, un caccia MiG-29 ha scortato l’aereo commerciale per farlo atterrare a Minsk, usando una fantomatica minaccia di Hamas come scusa. Lukashenko ha difeso la sua iniziativa, accusando l’Occidente di aver iniziato una “guerra ibrida moderna” e definendo il clamore riguardo l’incidente una “provocazione pianificata”.

Rivolgendosi al parlamento, il Presidente ha alluso alla possibilità che l’aereo potesse essere abbattuto, dal momento in cui, una volta dirottato, ha inavvertitamente sorvolato una centrale nucleare.

Va ricordato che nel 2013 Francia, Spagna, Portogallo e Italia costrinsero l’aereo dell’allora presidente boliviano Eva Morales ad atterrare in Austria perché si credeva che a bordo si trovasse Edward Snowden.

Il Ministro degli Esteri irlandese (Ryanair ha ufficialmente sede a Dublino) ha invitato l’Unione Europea a reagire duramente ed evitare tentennamenti, poiché “la Bielorussia potrebbe considerarli espressione di debolezza“.

Da ieri i paesi dell’UE hanno iniziato a bloccare i voli da Minsk a seguito della decisione della Commissione Europea di applicare restrizioni alla compagnia nazionale bielorussa Belavia: un suo volo diretto a Barcellona è in effetti rimasto al confine con la Polonia e ha fatto più di dieci volte il giro prima di esser costretto a tornare indietro.

“Sorvoleremo territori neutrali, il Mar Mediterraneo”, ha detto Lukashenko durante il suo discorso. “Non ci metteremo mai in ginocchio e non ci scuseremo, perché non c’è motivo di farlo”. Il Presidente ha anche affermato che le informazioni su una bomba a bordo erano giunte dalla Svizzera, omettendo le precedenti affermazioni del Ministro dei trasporti secondo cui la minaccia sarebbero arrivate da Hamas (i portavoce del movimento palestinese hanno negato ogni collegamento con quanto accaduto).

Lukashenko è parso indifferente di fronte alla possibilità di sanzioni per quel che è stato definito un un “atto di terrorismo di stato” e di “pirateria aerea”. Ha incolpato l’Occidente per aver iniziato una “guerra ibrida moderna” contro la Bielorussia, definendo il suo paese un “campo di prova” per il grande attacco contro la Russia. “Sono passati dalla rivolte ai tentativi di soffocarci, stanno cercando nuovi punti deboli”.

Venerdì a Sochi è stato annunciato un vertice tra Putin e Lukashenko, dove i due presidenti dovrebbero discutere dell’incidente. “Il presidente Lukashenko avrà sicuramente l’opportunità di informare il Presidente russo su tutte le circostanze e le ragioni di quanto accaduto in dettaglio”, ha dichiarato Dmitrij Peskov, portavoce del Cremlino.

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