Alcuni prelati (non tutti) in queste ore si scandalizzano (o fingono di scandalizzarsi) per le spacconate di Donald Trump sul voler diventare Pontefice, con tanto di immagini del Presidente americano in talare fatte postare dai canali ufficiali della Casa Bianca, quando in verità il vero sacrilegio è stato farlo incontrare durante i funerali di Bergoglio nella Basilica di San Pietro con Zelenskij.
— The White House (@WhiteHouse) May 3, 2025
A meno che non mi sia sfuggito qualcosa, mi pare che NESSUNO abbia avuto nulla da ridire sulla sceneggiata in favore di telecamere, né sui media mainstream né tanto meno sui vari network alternativi, anche quelli orientati alla critica feroce nei riguardi di qualsiasi azione compiuta da Papa Francesco.
Al contrario, la stampa vaticana è addirittura andata in visibilio per lo squallido teatrino, presentandola come “una delle immagini che resteranno dell’ultimo saluto a Papa Francesco”. Ennesima “bergogliata” di una Chiesa che ha perso completamente la misura e non riesce nemmeno a rendersi conto che la politicizzazione è un’arma a doppio taglio, che del resto neppure il primo fautore di essa, il “Vescovo di Roma” appena seppellito, è riuscito a controllare nonostante l’overdose di gesuitismo a cui ha abituato i fedeli in questi anni.
Ora, la “ciliegina sulla torta” di questa imprevedibile commistione fra Trono e Altare (che non è mai avvenuta in tali forme abominevoli nella storia della Chiesa, se pensiamo che in fondo anche nei periodi più bui ci si prestava comunque ad assecondare un Sovrano -almeno nominalmente- cattolico) sarebbe l’elezione del cardinale Timothy Dolan al Sacro Soglio.
Ho chiaramente il massimo rispetto per la figura dell’Arcivescovo di New York, ma si fa fatica a non considerarlo un corrispettivo di Donald Trump a livello religioso, probabilmente più nello “stile” che non nei contenuti (posto che si vocifera di un suo “conservatorismo” che però non ha nulla a che spartire con quello che in generale le denominazioni protestanti intendono con l’espressione): ricordo, per esempio, che nel 2013 quando saltò fuori il suo nome egli dichiarò alla CNN “Chi pensa che io possa essere eletto Papa è gente che ha bevuto troppa grappa o fuma marijuana“.
Per carità, tutto molto divertente, ma in questo momento l’ultima cosa di cui ha bisogno il Vaticano è di un Papa meregano, considerando che proprio perché i cattolici non sono puritani non hanno nemmeno bisogno di questa nuova iniezione di spettacolarizzazione stile “Cristo Compagnone” (Buddy Christ) dell’orrenda pellicola Dogma di fine anni ’90:
In cauda venenum, si può osservare come l’immagine di Trump seduto sulla sedia, nella sua oscenità, richiami proprio quella di Papa Francesco che nel 2016, sempre in cadrega, si mise a confessare dei ragazzi in Piazza San Pietro:
Anche qui, tutto molto entusiasmante ma, come si dice, abbiamo già dato…
No attinente con il tuo articolo ma intanto in Germania il governo di merz sembra partire alla grande:
https://www.theguardian.com/world/live/2025/may/06/friedrich-merz-german-chancellor-europe-live-latest-news
A Merz direi “this is democracy man!”