La stampa francese preoccupata:
Macron si è innamorato di Putin?
(Gog&Magog, 9 settembre 2019)
Preoccupazione della Francia benpensante, repubblicana ma atlantista: Macron sarà mica diventato filorusso?
Dopo la visita di Putin in Francia e la promessa del presidente francese di partecipare ai festeggiamenti del giorno della Vittoria a Mosca l’anno prossimo, un articolo di “Le Figaro” (8 settembre 2019) ricorda che, nonostante gli screzi tra i due leader (soprattutto durante la campagna elettorale presidenziale del 2017) Macron ha sempre avuto un’attrazione per la “Russia eterna”.
D’altronde si tratterebbe di un ritorno all’antico: tutti i leader dell’Eliseo hanno prima o poi ritenuto che un bilanciamento agli Usa può aversi solo sviluppando una forte amicizia con i russi o i sovietici. De Gaulle, Mitterrand, Giscard d’Estaing… solo gli ultimi Sarkozy e Hollande hanno fatto eccezione. E si sospetta che la simpatia per Mosca abbia influito nella liquidazione (per via giudiziaria) del principale concorrente di Macron, il moderato Fillon (al quale l’establishment russo aveva inviato —al contrario di altri presunti “filorussi” come Salvini— chiari segnali di simpatia).
Nel momento in cui gli Stati Uniti si stanno disinteressando dell’Europa (se non per esigere maggiori danari in spese militari), e stiano puntando alla Cina, loro grande rivale di domani, si direbbe che Macron stia quasi cercando di ricostruire un “fronte dei non allineati”. Da solo, poiché la Germania al momento rimane innegabilmente fedele (o meglio sottomessa) all’America. Come scrive “Le Figaro”:
«Ci sono molte ragioni dietro al di rotta. […] In primo luogo, naturalmente, la personalità diplomatica di Macron, priva di preconcetti ideologici, ispirata dal pragmatismo, che detta la formula, valida in tutti i settori, dell’en même temps. Poi c’è un’analisi preoccupata della situazione mondiale. “Il rapporto con la Russia non può essere compreso se nel quadro della politica estera generale della Francia. La decostruzione dei meccanismi di gestione delle crisi e dell’ordine multilaterale è diventata troppo pericolosa. Deve essere contrastata. La Francia vuole contribuire alla nascita di un nuovo ordine internazionale”, riassume una fonte dell’Eliseo. L’analisi e l’ambizione francese, basata sul “lungo termine”, muovono da un’osservazione realistica: dal suo grande ritorno sulla scena internazionale, la Russia è stata essenziale per risolvere le grandi crisi del momento. Si tratta di una parte indispensabile per la risoluzione dei puzzle in Siria, Libia, Iran e Ucraina, quattro questioni in cui la diplomazia francese è fortemente coinvolta».
La Germania è la Stasi