L’ultima di Macron è che la Francia dovrebbe diventare capofila di un dibattito sulla costruzione di una difesa paneuropea marcatamente orientata verso l’opzione atomica. Il 26 aprile, parlando a un gruppo di giovani alla Scuola europea di Strasburgo, il Presidente francese ha sottolineato che, sebbene la Francia sia già protetta dalla NATO, adesso è venuto il momento di “andare oltre” e impegnarsi a “costruire una difesa europea credibile”.
Macron ha osservato che per garantire la sicurezza del Vecchio Continente sarebbe in primis necessario “dispiegare scudi antimissile”, ovvero “missili a lungo raggio che possano scoraggiare i russi”, spacciando come valida per tutta l’Europa la “dottrina” francese all’insegna della frustra force de frappe.
Spero che almeno sulla lunga distanza i francesi comincino a pensare seriamente all’opzione Le Pen, come ultimo baluardo della loro pavidità e froceria (in senso politico, non intendo offendere nessuno). Per qualche singolare motivo, forse riducibile alle sue perversioni sessuali, Macron sta dirottando i tradizionali temi della politica transalpina del dopoguerra verso la prospettiva della guerra totale.
Non penso che nessuno sia così stupido, nemmeno un francese, dal credere che una rincorsa al nucleare a livello europeo possa nel contesto attuale favorire la pace tramite la dissuasione.