Mark Zuckeberg vuole solo catturare le vostre anime nella loro forma ideale e perfetta

Come dimostra The Social Network, il motivo per cui Mark Zuckerberg ha deciso di creare Facebook è stato… la figa. Tutto comincia infatti con la famosa “gara di bellezza” tra le studentesse del college, prosegue con l’aggiunta dello status sentimentale di fronte alle insistenze di un amico che voleva sapere se la tale ragazza fosse single, e si conclude col Nostro che chiede l’amicizia alla sua ex. Il resto è contorno.

Credo di esser stato uno dei pochi in Italia ad aver usato Facebook in modo corretto: non per lavoro, non per divulgazione, non per “migliorare la società” ecc… ma solo per trovare figa. Purtroppo il vecchio Zucc ha deciso ancora di bannarmi e la cosa mi spezza il cuore, ma in fondo so che non è realmente colpa sua.

Nel 2020 i social network inaspriranno la censura, scrivevamo all’inizio dell’anno. È da quando è stato eletto Trump che Zuckerberg è sotto pressione perché accusato di aver contribuito al suo trionfo.

Mark Zuckerberg è il nuovo Hitler?

C’è Soros che chiede direttamente la sua testa e la stampa democratica che lo perseguita quotidianamente perché troppo democratico: addirittura una delle candidate dei dem, Elizabeth Warren, aveva messo tra i punti del suo programma un bel giro di vite contro Facebook, ricevendo una risposta da vero alfa del nostro eroe, che per l’occasione citò Il Padrino!

Come mi diceva un lettore in un commento (che sono riuscito a salvare prima che… beh sì mi hanno cancellato la pagina, ve l’ho detto?), la tesi implicita è che Zuckerberg non faccia abbastanza perché fondamentalmente non voglia: nonostante lui stesso sia liberal e baizuo, quindi nemico acclarato di Trump, viene sempre più visto con sospetto.

Krake Facebook: Caricatura della Suddeutsche Zeitung (2014)

Forse è venuto il momento di parlare dello Zuckerberg uomo (diciamo “uomo” dai), quello che per esempio vuole implementare la ricerca sulla telepatia, catturando le anime degli utenti “nella loro forma ideale e perfetta”:

“You’re going to just be able to capture a thought, what you’re thinking or feeling in kind of its ideal and perfect form in your head, and be able to share that with the world in a format where they can get that”.

Come si può dubitare delle intenzioni di questo ragazzo? Manipolare le donne mentalmente è peraltro proprio lo scopo che ci siamo posti sin dall’inizio (magari attraverso i meme). Purtroppo la sua utopia di una pervasive robotics si scontra col fatto che per utilizzare la “tecnologia definitiva” siano necessari altissimi livelli di concentrazione, gli stessi che cose come Facebook hanno contribuito a ridurre al di sotto della sufficienza nella popolazione mondiale. Per questo gli americani non sono ancora riusciti a inventare quel famoso caccia sovietico guidato dai pensieri del pilota ritratto in Volpe di fuoco (1982): gli esperimenti con le varie “cavie” (studenti in primis) si sono rivelati piuttosto deludenti, le nuove generazioni sono totalmente rincoglionite dai social da non poter mantenere un minimo di concentrazione al momento opportuno. Eterogenesi dei fini, insomma.

D’altro canto tale questione è legata a quella del “grande e potente algoritmo” (che ipotizzo sia responsabile anche del mio ban): in realtà non è nulla di così avveniristico e impersonale come propagandato, si tratta semplicemente di un centro di servizi gestito probabilmente da dei trans sovrappeso e sottopagati, che attraverso delle trending guidelines da burocrazia sovietica (tutto torna) penalizza le news non perfettamente allineate al mainstream ultra-liberal. Per giunta alle prime critiche mosse contro l’ineffabile algoritmo, in modo altrettanto ineffabile Zuckerberg rispose così:

“A squirrel dying in front of your house may be more relevant to your interests right now than people dying in Africa”

Un signore! Come si può odiarlo? Mark è uno dei nostri, ma manca poco prima che venga messo di fronte all’alternativa di scegliere tra la borsa o la vita: far fuori la sua creatura, o far fuori se stesso.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.