Un ex meccanico dell’American Airlines, arrestato pochi giorni prima dell’11 settembre perché sospettato di aver sabotato un aereo, e che all’epoca giustificò il suo gesto come parte di una protesta sindacale sugli straordinari, è stato ora scoperto in possesso di materiale di propaganda dello “Stato Islamico”.
Abdul-Majeed Marouf Ahmed Alani, iracheno ma cittadino americano, di recente tornato da un viaggio nel suo Paese d’origine, aveva video dello Stato Islamico sul suo smartphone e inneggiava alla violenza contro i non-musulmani. I pubblici ministeri federali hanno presentato le prove durante l’udienza per la cauzione a Miami.
Alani avrebbe sabotato un Boeing 737 che trasportava 150 passeggeri nel luglio 2001. Un sensore aveva rilevato un problema poco prima del decollo e Alani era stato mandato a risolvere il guasto. Le immagini delle telecamere interne visionate dall’FBI rivelano però che era stato lui stesso a inserire del polistirolo espanso nei componenti sensibili dell’aeroplano allo scopo di manometterlo.
Alani ha in parte ammesso le accuse a suo carico: ora rischia vent’anni per aver volontariamente manomesso un aereo, anche se al momento non è stato accusato di terrorismo. L’avvocato ha richiesto una cauzione di duecentomila dollari, la cui copertura a suo dire sarebbe garantita dai parenti dell’iracheno negli Stati Uniti e da alcuni ex colleghi della American Airlines. Il giudice ha respinto la cauzione, definendo le azioni di Alani “inammissibili”, mentre la Federal Aviation Administration gli ha revocato la licenza di meccanico aeronautico.
L’American Airlines è da tempo coinvolta in dispute con i sindacati: lo scorso agosto li ha portati in tribunale accusandoli di aver rallentato intenzionalmente il lavoro e aver causato la cancellazione di 900 voli durante l’estate, al fine di ottenere più potere negoziale nelle trattative.
Lo stessi Alani, quando venne arrestato, riferì agli inquirenti che la sua manomissione faceva parte delle proteste contro la compagnia, al fine di causare ritardi o l’annullamento del volo.
Gary Peterson, vice presidente della Transport Workers Union, ha rifiutato di condonare le azioni di Alani, ma interpellato dalla stampa non ha spiegato i motivi per cui, secondo gli avvocati, molti ex-colleghi dell’imputato si siano dichiarati disposti a contribuire al pagamento della cauzione.