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Medico americano: non sappiamo ancora nulla sugli effetti a lungo termine di questi vaccini

Un medico americano, Ryan Cole, ha rilasciato dichiarazioni dirompenti sui vaccini anti-covid in una conferenza organizzata dalla vicegovernatrice dell’Idaho Janice McGeachin.

“Durante la ricerca sui vaccini a mRNA, gli animali da laboratorio hanno sviluppato cancro e malattie autoimmuni. Non è successo immediatamente, ma dopo sei, nove o dodici mesi“, ha affermato il dottor Cole, sottolineando che non si sa ancora nulla sugli effetti a lungo termine. “Quasi la metà degli operatori sanitari americani si rifiuta di farsi il vaccino perché non si può avere alcuna fiducia nei dati”.

“È come se fosse stata messa una volpe a guardia del pollaio. Sono i produttori dei vaccini ad aver svolto le ricerche stesse. Non ci sono stati osservatori indipendenti ad analizzare i risultati”. Per legge, il governo americano non potrebbe approvare un vaccino se esistesse già un trattamento valido: Ryan Cole si riferisce all’ivermectina, che a suo dire diminuirebbe il tasso di mortalità del 70-90%. “Se fosse stata usata per il trattamento di tutti i casi, in Nord America ci sarebbero stati 375.000 decessi in meno”.

La principale preoccupazione del medico è il cosiddetto potenziamento dell’infezione mediato da anticorpi: “Ti fai il vaccino e va tutto bene, ma se poi ti imbatti in una variante del coronavirus mesi dopo il tuo sistema immunitario può anche impazzire”.

Il dottore ha ricordato l’importanza della vitamina D per contrastare la “tempesta citochimica”, ricordando che a differenza dei Paesi scandinavi i quali “eseguono regolarmente test sui loro cittadini”, gli Stati Uniti hanno “una popolazione vulnerabile a qualsiasi infezione virale stagionale senza un programma di salute pubblica atto a promuovere l’assunzione di vitamina D”.

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