Milano: Mao Tse-Tung appare alla fermata prima di Centrale e dice addio al dio della peste

Sembra che a contribuire alla repentina marcia indietro del sindaco di Milano Beppe Sala (passato in una notte dal #Milanononsiferma al #StateACasa), sia stata l’inaspettata apparizione di Mao Tse-Tung alla fermata prima di Centrale.

La notizia non deve sorprendere: in questi momenti difficili la figura del compagno Mao è stata continuamente evocata in Cina, con particolare riferimento a uno dei suoi componimenti più noti, Addio al dio della peste, che presentiamo qui nella nostra traduzione (anche perché non siamo riusciti a risalire a quella di Girolamo Mancuso del 1972).

Lo stesso Mao spiega il motivo per cui scrisse questi versi con una breve introduzione al componimento:

Quando lessi nel “Renmin Ribao” del 30 giugno 1958 che la schistosomiasi era stata debellata nella regione di Yukiang, i pensieri mi affollarono la mente e non riuscì a dormire. Nella calda brezza mattutina del giorno successivo, mentre la luce del sole penetrava dalle finestre, guardai verso il cielo meridionale e al colmo della felicità scrissi le seguenti righe.

其一
绿水青山枉自多,华佗无奈小虫何!
千村薜荔人遗矢,万户萧疏鬼唱歌。
坐地日行八万里,巡天遥看一千河。
牛郎欲问瘟神事,一样悲欢逐逝波。

其二
春风杨柳万千条,六亿神州尽舜尧。
红雨随心翻作浪,青山着意化为桥。
天连五岭银锄落,地动三河铁臂摇。
借问瘟君欲何往,纸船明烛照天烧。

I.
Ci sono tanti verdi ruscelli e colline blu, ma questa piccola creatura
ha resto impotente persino Hua Tuo [leggendario medico cinese]!
Migliaia di villaggi tra le erbacce, i fantasmi cantano lugubri.
Immobile, via terra percorro ottantamila miglia al giorno,
Osservando il cielo vedo lontane mille vie lattee.
Il mandriano dovrebbe chiedere agli dei della peste
gli stessi dolori e le stesse gioie.

II.
Il vento primaverile soffia tra i salici in fiore,
Seicento milioni in questa terra sono uguali a Yao e Shun [i “due imperatori”].
La pioggia rossa scroscia a ondate e le montagne verdi
si trasformano in ponti a nostro piacimento.
Picconi luccicanti assaltano le Cinque Montagne Sacre del cielo [Monti Tai, Hua, Heng (Hunan), Heng (Shanxi), Song],
braccia d’acciaio smuovono la terra attorno al Triplo Fiume [Fiume Giallo, Huai e Luo].
Chiediamo al dio della peste: “Dove vorresti andare?”
Barchette di carta infuocate e lumi di candela [omaggi tradizionali ai “fantasmi”] illuminano il cielo.

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