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Morire di figa in Kurdistan e Padania

Incredibile ma vero: come conseguenza dei vari referendum indipendentisti tenutisi ultimamente, Google ha deciso di riconoscere (almeno a livello “statistico”) la Catalogna, la Padania e la Serenissima come nazioni a sé stanti!

No, ovviamente si scherza (meglio specificare che su questi temi c’è tanta suscettibilità). D’altronde è dal 2005 che i catalani hanno il loro dominio (.cat), e dal Medioevo anche una loro letteratura; e, cosa più importante, i loro canali televisivi: quindi muoviamoci, fratelli padani e veneti (però .pd suona male, mentre .ve è già del Venezuela).

E il Kurdistan, dove lo mettiamo il Kurdistan (che anche lui c’ha il suo bel dominio, .krd)? Ah già, il vostro Kurdistan, l’Israele a misura di centro sociale… Come ripeto sempre, certi “italioti” sarebbero pronti a morire per qualsiasi patria, tranne che per la propria. Non riesco a capacitarmi del fatto che tra i foreign fighters andati a combattere in Siria ci siano anche dei miei connazionali: gli stessi che se dovessero difendere l’italianità di Trieste o Bolzano si taglierebbero un piede pur di non essere richiamati, basta che leggano un paio di pezzi su internet e subito vanno in culo al mondo. Ma faciteme o’ piacere…

In realtà è piuttosto complicato spiegare l’assurdità della curdomania a chi non sa nulla di Medio Oriente, anche perché il presupposto da cui dovremmo partire è che i curdi non esistono. Cioè, posso anche ammettere che la situazione siriana sia sui generis perché gli Assad hanno concesso la cittadinanza a centomila di loro solo all’inizio della guerra civile (dopo averli per decenni considerati “apolidi”); un discorso simile vale per l’Iraq, anche se in tal caso la comunità curda ha ormai da tempo ottenuto una vasta egemonia nel Paese (il che rende poco giustificata la pretesa di crearsi uno Stato a parte); ad ogni modo, gli altri “curdi” sono a tutti gli effetti cittadini dei loro rispettivi Stati. Il resto non è che mitologia politica.

Per capirci, è come se io fossi andato a votare al referendum per l’autonomia dell’altro giorno in qualità di “longobardo”, rivendicando così non solo il Lombardo-Veneto (e l’Italia intera), ma pure la Scoringa, la Pannonia e la Rugilandia. Dovremmo smetterla, una buona volta, di abbellire con tinte arcobaleno il nazionalismo etnocentrico: altrimenti ci si impiega poco a dire che Putin è vicentino, dunque bizantino, dunque adesso Rovigo lo scriviamo Ровиго.

Infine, per parlarci chiaro, senza giri di parole: queste guerrigliere curde con cui ce li fracassano da mesi, oltre a essere una goccia nel mare della resistenza curda (che a sua volta è stata una goccia nel mare della resistenza anti-Isis), non è che sono tanto attraenti perché la razza ariano-curda è superiore a qualsiasi altra (tranne a quella ariano-israeliana, è chiaro). Il motivo è più prosaico: certi tratti somatici, in Medio Oriente, ce li ha portati l’Impero Ottomano. È facile fare gli etnocentristi quando la tua razza è stata abbellita dal «sangue e gente delle stragi e delle ibridazioni lontane» (per citare il Gadda): ma tu che ne sai, caro ragazzo italiano partito dalla Padania per diventare curdo, che la tizia in mimetica per cui stravedi non sia genealogicamente affine alla tua vicina di casa siculo-comasca? Invece di farti migliaia di chilometri e farti sparacchiare in qualche cesso mediorientale, potevi trovare la felicità in Brianza…

Direte: che c’entra questa roba. C’entra, c’entra, perché tutti fanno finta di dimenticare che la mitica finale della Coppa del mondo VIVA del 2012 (quella per le nazionali non riconosciute dalla FIFA), si disputò proprio tra Padania e Kurdistan (e vincemmo noi, celti e longobardi, due a uno!!!, gol di Giacomo Ferrari e Maurizio Ganz).

Perciò, come ripeto sempre: ma vi pare che un popolo che come primo atto d’indipendenza si fa la nazionale, sia poi così interessato a dare vita a una Stato federale femminista, ecologista, pacifista, panciafichista eccetera eccetera? Macché! La figa, il petrolio e i palazzetti dello sport saranno i pilastri del Kurdistan per il quale state combattendo. E allora, Buon Kurdistan e buona Catalogna a tutti!

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