A Cardiff le appartenenti a una associazione di lesbiche (Get the L Out) il 27 agosto sono state allontanate dalla polizia dal locale gay pride dopo aver contestato i transessuali presenti alla manifestazione al grido di “Alle lesbiche non piacciono i peni” e “l’attivismo trans cancella le lesbiche” (fonte).
Nei video che ritraggono l’accaduto, si vedono poliziotti invitare le lesbiche, mentre vengono insultate dai militanti trans, ad allontanarsi “per la loro sicurezza e per quella degli altri”.
"Whatever you are…"
The word is LESBIANS.#getthelout#CottonCeilingIsRape#terfs#PrideCymru2022 pic.twitter.com/D8Ucrjs1Ub— GetTheLOutUK (@GetTheLOutUK) August 27, 2022
Una delle rappresentanti dell’associazione di lesbiche, Angela Wild, ha dichiarato che la polizia aveva inizialmente offerto loro di scortarle in fondo al corteo, ma che al rifiuto di finire “in castigo” gli agenti le hanno obbligate ad andarsene.
Per la Wild la partecipazione delle lesbiche al Pride aveva lo scopo di opporsi alle politiche LGBT annunciate dal governo gallese. Per un’altra portavoce del gruppo, Liane Timmermann, “il transgenderismo è una minaccia per le donne, ma più specificamente per le lesbiche”, sia perché l’accusa di transfobia ormai colpisce perlopiù le lesbiche che non vogliono fare sesso con una donna biologicamente uomo, sia perché la propaganda a favore della “transizione” è diretta a donne che rifiutano le relazioni eterosessuali anche con uomini che si dichiarano donne.
L’associazione organizzatrice del Pride gallese ha dichiarato che le lesbiche volevano interrompere la marcia per negare che i diritti dei trans fossero diritti umani, ecco perché hanno dovuto far intervenire la polizia: “Non c’è posto per l’odio al Pride”.
Nel Regno Unito la faida tra lesbiche (femministe) e trans è un argomento all’ordine del giorno, tuttavia anche in altri Paesi europei, come la Francia, la questione sta esplodendo. In Italia invece gli attriti sono emersi con le critiche di rappresentanti storiche del femminismo e del lesbismo italiano contro il famigerato “DDL Zan”, tuttavia non hanno ancora cominciato a darsele in piazza. Aspettiamo l’accelerazione.