A partire da circa 2:28:00:
«Mi piace immaginare che potremmo vivere in uno scenario cyberpunk, e io potrei indossare un trench o uno spolverino, un revolver e un cappello e in un vicolo sotto la pioggia esclamare “Questa città ha smarrito la retta via”. Se ci fosse una rapina in un negozio di alimentari potrei sparare al ladro e tirare una monetina al commerciante, magari qualche moneta futuristica con un display a cristalli liquidi o in forma di floppy disk, esclamando “Scusa per il casino”, e uscire dal negozio…
Oppure potrebbe esserci un Reich con Trump al posto di Hitler, un Reich trumpiano di mille anni: gli immigrati verrebbero messi in campi di concentramento, ci sarebbero sbirri dappertutto che perquisiscono ogni persona di colore che passa, probabilmente fermerebbero anche me perché sono di origine messicana, ma pazienza, almeno non ci sarebbe più crimine.
Sì, mi piacerebbe vivere in un futuro cyberpunk, avere una macchina volante, un velivolo personale su cui sfrecciare indossano il mio spolverino, gli stivali da combattimento, la pistola a raggi laser, mentre il cappotto mi sventola come Batman e sorseggio una bibita melmosa e appiccicosa, un drink a base di droghe che sbrilluccica tipo il grog [fa il gesto di bere e pulirsi la bocca con il dorso della mano, ndt].
“Un’altra giornata difficile a NeoChicago”, esclamerei, perché ho appena ucciso degli alieni e cose di questo tipo. Sicuramente preferisco un futuro anarchico cyberpunk, dove potrei bere un drink a base di droghe dall’effetto psichedelico e stimolante, una bibita verde fosforescente in un contenitore avveniristico, con un tappo che fa un suono sibilante quando lo sviti…
Questo è il futuro di cui abbiamo bisogno: complessi industriali a forma di piramidi gigantesche al centro delle città, techno-club dove i robot vanno a divertirsi, persone che assumono strane sostanze mentre ascoltano musica techno, cyborg che passano la serata con esseri umani dotati di protesi robotiche e impianti cibernetici, gente con il chip della Neuralink o con protesi alle gambe o alle braccia, in locali underground mentre fumano il narghilè assieme a degli alieni con i tentacoli e la faccia da polpo. E poi pistole e fucili al plasma da portare sotto lo spolverino, occhiali da sole per la realtà aumentata eccetera. Sarebbe una figata, questa sarebbe la vita che dovremmo vivere, questo sì che “farebbe l’America ancora grande”.
[Qualcuno nella chat commenta reddit slop, cioè robaccia stile Reddit, e Nick Fuentes risponde: “Zitto cazzone, è venerdì, ci stiamo solo divertendo… che pubblico difficile…”]
Questo è il futuro di cui avremmo bisogno con Trump: una colonia sulla Luna, e mentre tu stai facendo il turno per la sorveglianza della miniera lunare, qualcuno comincia a soffrire di qualche strana malattia legata all’ambiente del satellite e ben presto si diffonde la consapevolezza che tutti moriranno e verranno ricordati come “Veterani della Luna” o “Veterani della Prima Guerra Lunare“, ma in realtà c’è solo un gruppo di minatori, una banda di arabi o di diciottenni congolesi che devono estrarre minerali dagli asteroidi o roba del genere, tutti sdentati e con problemi alla schiena.
E poi ci dovrebbe essere una campagna elettorale di questo tipo: “Promettiamo 5 milioni di crediti annuali per coloro i quali sono affetti da malattia da decompressione e per chi ritorna dalla nostra colonia mineraria asteroidale, saranno tutti ricompensati, ci prenderemo cura dei nostri eroici minatori lunari“.
Sono cose su cui bisogna interrogarsi. Io voglio questa energia da Trump. Non voglio l’anarco-tirannia ma la cyberanarchia».
(Nicholas J. Fuentes, intervento del 23 agosto 2024)
Ma chist è propr ricchion