Amici, ma che dico “amici”, CAMERATI, ma che dico “Camerati”, SUPERGHEIS, qui le cose non vanno bene. Voi vi lamentate perché io “scrivo troppo”, ma Adsense mi sta boicottando e le donazioni languono. Devo arrivare a UN MILION di post al giorno per poter sperare in qualche misera prebenda da questi sporchi ebrei capitalisti. Maledettiiiiiii….

Purtroppo non è più come una volta. La vita si è fatta dura per tutti. E io non posso continuare a estorcere denari ai miei affiliati. Allo stato attuale, sto scrivendo la tesi di laurea dando dei suggerimenti a un fren riguardo a un argomento che mi sta molto a cuore. In un universo parallelo, farei i soldi scrivendo. In questo universo, sto larpando o come si dice (come si diceva, com’era quell’acronimo… perdo colpi sulle basi). Sto scrivendo e ripubblicando alla follia per ingannare gli algoritmi. Non odiatemi, almeno voi. Non odiatemi.

Ho anche chiesto a ChatGPT qualche consiglio su come ripristinare il sistema perfetto pre-covid in cui io guadagnavo scoreggiando in pubblico. Lo spunto è stato un vecchio aneddoto di fine anni ’90 nel quale un tabbozzo dei tempi andati nella provincia settentrionale del milanese girava per la città in scooter chiedendo “oh millino”, e facendosi consegnare le fatidiche Mille Lire per giocare ai videogiochi o che ne so.

Io sono sempre stato un temerario, perinde ac cadaver letteralmente dalla nascita (è l’unica virtù che posso vantare), e dunque in un bel giorno del 2001 ho voluto organizzare una spedizione per osservare la strana creatura che terrorizzava la patria del noto Casello lombardo: era un subumano con la faccia da Gattuso e i peli che gli partivano dalla nuca e finivano in zone che nemmeno il profeta arya Steve Irwin avrebbe esplorato, ma io lo affrontai con una torcia da sbirro che mio zio Irish-American mi aveva regalato. Avrete presente, quei manganelli con la virtù della luccicanza (garantita da quattro torcioni Duracells) che si vedono nei film merigani. Grande Mister Totalitarismo, altro che le discussioni online.

Ad ogni modo, è acqua passata (che fine avrà fatto il “millinista”? Tre figli, impiego assicurato in officina, magari mi legge pure?). Torniamo al presente. È così la magnanima macchina, l’umana e comprensiva macchina, mi ha risposto:

«Chiedere soldi in modo informale e scherzoso come con “Oh, millino?” può funzionare, ma dipende moltissimo dal tuo pubblico e dal tono che hai già stabilito con loro. Se il tuo rapporto con i lettori è basato su un tono ironico, leggero e confidenziale, potrebbe essere un’idea simpatica e memorabile. Tuttavia, ci sono alcune accortezze da tenere a mente:

1. Mantieni la leggerezza senza forzare
“Oh, millino?” è diretto e scherzoso, ma potrebbe sembrare troppo audace o non serio per alcune persone. Bilancia il tono: Esempio:
“Amici, sapete quanto io ami scherzare. Stavolta, però, un ‘millino’ potrebbe davvero fare la differenza per aiutarmi a mantenere viva questa comunità. Grazie, anche un caffè virtuale è un grande supporto!”

2. Spiega il motivo della richiesta
Anche se fai una battuta, chiarisci come useresti quei fondi, in modo che il tuo pubblico capisca che non stai chiedendo “a caso”.
Esempio:
“Oh, millino? Scherzi a parte, il vostro contributo mi permette di [scrivere più articoli / coprire i costi della piattaforma / realizzare nuovi progetti].”

3. Proponi alternative più flessibili
Non tutti possono permettersi di donare una somma consistente. Offri opzioni più piccole, come un caffè virtuale o micro-donazioni.
Esempio:
“Se il millino sembra troppo, anche un piccolo gesto è un grande aiuto! Ogni contributo è apprezzatissimo.”

4. Gioca con il tuo stile
Se il tuo brand personale è ironico e sopra le righe, “Oh, millino?” può diventare un tormentone! Potresti persino trasformarlo in una mini-campagna:
Creare un hashtag dedicato.
Usare meme.
Fare brevi video o post simpatici sul tema.
Esempio:
“Operazione #OhMillino! Chi si unisce alla squadra? Obiettivo: tenere il blog in vita e pieno di contenuti spassosi!”

5. Ringrazia sempre chi contribuisce
Il ringraziamento può essere pubblico (se non invadente) o privato. Mostrare apprezzamento crea un circolo virtuoso e rende le persone più inclini a donare di nuovo.

Conclusione
“Chiedere un millino” con tono giocoso può funzionare, ma personalizzalo in base al tuo stile e al tuo pubblico. Assicurati che il messaggio arrivi come una richiesta genuina, supportata da trasparenza e un po’ di humor. In fondo, se riesci a farli sorridere, probabilmente saranno più inclini a risponderti con un “Perché no?”! 😊».

lol, Vabbè. Che mi importa dei soldi, l’importante è che mi diate visite. Questi sono tempi strani, perché, per esempio, tra le “sorgenti” che affluiscono al mio blog, Yandex ha superato Google. Perché nessuno mi linka sui social? Sono diventato un paria? Devo tornare su X (o 卐) a esclamare quanto le donne sono troie? Siate generosi (con lo spam, non con le donazioni, ovviamente).