Olavo de Carvalho invoca le dimissioni di Bolsonaro

Olavo de Carvalho, scrittore e astrologo considerato a torto dalla vulgata come “guru di Bolsonaro” (etichetta che ha respinto più volte come estereótipo, affermando di aver teorizzato nelle sue opere “la totale incompatibilità tra conoscenza scientifica della politica e adesione a qualsiasi programma ideologico” e di aver votato per il candidato di destra solo per “simpatia”), ora su Twitter si discosta ancora di più dal Presidente brasiliano, sostenendo che dovrebbe dimettersi se non più in grado di “difendere la libertà dei suoi amici più fedeli”, per non “perdere il prestigio che un tempo sapeva meritare”.


Olavo de Carvalho non ha specificato l’oggetto della sua dichiarazione polemica, anche se sembra che tra gli “amici fedeli” a cui si riferisce ci sia proprio lui, attualmente angustiato da difficoltà economiche e legali: per esempio, un’organizzazione di “consumatori riflessivi” (Sleeping Giants Brasil) ha ottenuto da parte di PayPal l’esclusione dello scrittore dai propri servizi, rendendogli in tal modo praticamente impossibile mettere in vendita le sue opere online o riscuotere le rette per i suoi corsi.

Inoltre l’intellettuale dovrà risarcire con mezzo milione di euro il famoso cantautore Caetano Veloso, per averlo accusato di pedofilia per la relazione con la produttrice Paula Lavigne (iniziata quando lei aveva 13 anni e l’artista 40).

I seguaci di di Olavo lamentano anche la persecuzione del blogger Oswaldo Eustáquio e di Sara Fernanda Giromini, Femen “convertita” ora militante anti-abortista, entrambi finiti agli arresti domiciliari questa estate nell’ambito di un’indagine su presunti finanziamenti ad “attività anti-democratiche”.

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