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L’OMS nega la possibilità di conseguire l’immunità di gregge per via naturale

L’Organizzazione Mondiale della Sanità cambia la definizione di immunità di gregge

Anche l’American Institute for Economic Research riporta lo scoop di uno studioso israeliano del quale abbiamo discusso ieri: l’OMS ha modificato una pagina del suo sito che affermava la possibilità di raggiungere l’immunità di gregge al coronoavirus per via naturale per indicare il vaccino come unica strada percorribile. 

WHO Deletes Naturally Acquired Immunity from Its Website
(Jeffrey A. Tucker, AIER, 23 dicembre 2020)

L’Organizzazione Mondiale della Sanità, per ragioni ignote, ha improvvisamente cambiato la definizione di un concetto centrale dell’immunologia: l’immunità di gregge. La sua scoperta è stata una delle principali conquiste scientifiche del XX secolo.

L’immunità di gregge è un fenomeno affascinante che può essere ricondotto alla biologia o alla statistica (non è certamente una “strategia”, quindi ignorate qualsiasi fonte mediatica che la descriva in tal guisa). In questo caso il concetto di “immunità di gregge” si rifà direttamente all’osservazione empirica che i virus respiratori sono perlopiù contagiosi ma lievi (raffreddore comune) oppure altamente letali ma di breve durata (Ebola).

Il motivo è che quando un virus uccide il suo “ospite”, poi non può migrare. Più la letalità è alta, meno si diffonde. Se il virus non uccide il suo ospite, può passare ad altri attraverso i mezzi usuali. Quando il sistema immunitario reagisce a un virus, esso codifica le informazioni in modo da creare una immunità. Se ciò accade in un numero sufficiente di persone (ogni caso è a se stante, quindi non possiamo stabilire una cifra definitiva) il virus perde le sue caratteristiche pandemiche e diventa endemico, vale a dire prevedibile e gestibile. Ogni nuova generazione incorpora queste informazioni attraverso una maggiore esposizione.

Queste sono le basi dell’immunologia. È quel che si legge in ogni manuale di virologia e viene insegnato nei corsi di biologia cellulare da quasi un secolo. Osservare le dinamiche di tale fenomeno è affascinante perché aumenta l’ammirazione per come la biologia umana sia riuscita a resistere alla presenza di agenti patogeni senza stravolgere il proprio destino. E la scoperta di questa dinamica è una delle ragioni principali per cui la sanità pubblica ha fatto un balzo spettacolare nel XX secolo. Abbiamo mantenuto la calma. Abbiamo gestito i virus con razionalità e intelligenza. Anche il New York Times riconosce che l’immunità naturale è potente con Covid-19, il che non è affatto sorprendente.

Finché un giorno, una strana istituzione chiamata Organizzazione Mondiale della Sanità – un tempo gloriosa protagonista dell’eradicazione del vaiolo – ha improvvisamente deciso di cancellare tutto ciò dalle basi della biologia cellulare. Ha letteralmente cambiato la scienza in un modo simile a quello sovietico. Ha rimosso ogni menzione di immunità naturale dal suo sito web e ha anche proposto una spiegazione errata sul funzionamento dei vaccini.

Ecco la pagina del sito del 9 giugno 2020 (ancora visualizzabile su archive.org):

Nel complesso il passaggio è esatto, e anche la precisazione che la soglia per raggiungere l’immunità “non ancora chiara” è corretta. Esistono immunità da altri coronavirus e la memoria delle cellule T contribuisce all’immunità naturale. Alcune stime arrivano al 10%, cifra ben lontana dalla stima modellata del 70% dell’immunità virale considerata standard. La vita reale è molto più complessa dei modelli, in economia come in epidemiologia. La definizione dell’OMS era giusta, seppur espressa in forma “divulgativa”.

Tuttavia, ecco che il 13 novembre 2020, la definizione viene cambiata: adesso l’OMS sostiene che gli esseri umani non hanno un sistema immunitario e che devono affidarsi interamente alle grandi aziende farmaceutiche. Praticamente l’OMS cancella milioni di anni di lotta tra l’umanità e i patogeni. Da ciò si potrebbe dedurre che l’essere umano non è che una tabula rasa su cui l’industria farmaceutica pone la sua firma, il vaccino. Con questa modifica l’OMS cancella anche un secolo di progressi medici in virologia, immunologia ed epidemiologia. La nuova definizione è completamente antiscientifica e offre il destro a quei complottisti che la considerano una “marchetta” all’industria dei vaccini.

Ancora più singolare l’idea che un vaccino protegga le persone da un virus piuttosto che esporle ad esso. Ma un vaccino funziona precisamente attivando il sistema immunitario attraverso l’esposizione, come è noto da secoli. Semplicemente la medicina non è in grado di rimpiazzare completamente il sistema immunitario umano, può solo contare su quella che si chiama “inoculazione”.

Ognuno la pensi come vuole sulla faccenda. È un segno dei tempi. Per quasi un anno i media ci hanno detto che dobbiamo rispettare i dettami della “scienza” anche quando ledono i nostri diritti e la nostra libertà. La “scienza” ha preso dunque il sopravvento cancellando i nostri diritti. E ora la “scienza” sta di fatto cancellando la propria storia, autocensurandosi e rimpiazzando le proprie conoscenze con informazioni fuorvianti nel migliore dei casi e palesemente false nel peggiore.

Non possiamo sapere i motivi per cui l’OMS agisca in tal modo, ma considerando quanto accaduto negli ultimi mesi è ragionevole presumere che ci sia di mezzo la politica. Dall’inizio della pandemia, coloro che hanno sostenuto i lockdown e l’isteria di massa sul coronavirus hanno respinto la possibilità di conseguire l’immunità di gregge per via naturale, insistendo invece sulla necessità di vivere in isolamento fino al vaccino. Questo il motivo per cui la Great Barrington Declaration, firmata da tre dei più eminenti epidemiologi del mondo, la quale sostiene di favorire l’immunità di gregge naturale come un modo per proteggere i vulnerabili e ridurre al minimo i danni alla società, ha ricevuto così tante critiche. Ora anche l’OMS soccombe alle pressioni politiche. Questa è l’unica spiegazione razionale dietro alla negazione di una definizione di immunità di gregge che esiste da un secolo. La scienza non è cambiata; la politica sì.

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